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La sposa dodicenne del Bangladesh che decide di suicidarsi per sottrarsi al matrimonio imposto dai genitori come riparo dagli stupri. Oggi simbolo della campagna Indifesa di Terre des Hommes
Sposa-bambina: un accostamento contrastante, inaccettabile, che per Rubina, sposa dodicenne del Bangladesh, era agghiacciante realtà.
Rubina, a dodici anni, ha scelto di morire. Dopo solo un mese e mezzo di matrimonio, quest’estate, si è impiccata con la sua sciarpa nella casa dei genitori. Rubina stava crescendo e in quel piccolo villaggio del Nord del paese dove risiedeva, troppi erano gli uomini che già avevano tentato di violentarla. Nel tentativo di sottrarla al rischio quotidiano di stupro, i genitori, decisero di consegnarla in sposa a un uomo “ricco”, pagando una dote dimezzata in virtù dell’età ridotta della bambina. Un tentativo di protezione che purtroppo si è rivelato condanna a morte.
Raccontano che non era bella Rubina, però sembrava più grande della sua età, “pronta per una vita da sposata”. Ma a 12 anni come si può essere pronti? Anche in un contesto dove devi crescere in fretta, una bambina resta una bambina
La morte di Rubina, rende ancora più evidente l’urgenza di un intervento congiunto, di organizzazioni e singoli, per fermare la violenza e lo sfruttamento delle bambine. In molti hanno cercato di aiutare Rubina. Un professore della scuola che frequentava, si è battuto fino all’ultimo per salvaguardare il suo diritto all’istruzione e sottrarla al matrimonio. Al suo fianco anche l’organizzazione Terre des Hommes, ha tentato di sensibilizzare i genitori e proteggere la bambina. Molti interventi quindi, ma non ancora abbastanza.
I volontari di Terre des Homme affermano : “abbiamo cercato di aiutarla senza riuscirci. Ma questo rafforza ancora di più la nostra convinzione che le sue compagne, e le ragazzine di tutto il mondo, abbiano più che mai bisogno di essere protette, sostenute e aiutate a diventare le protagoniste del futuro ”. La storia di Rubina è la storia di oltre 14 milioni di bambine , che come lei ogni anno vengono sottoposte al matrimonio coatto, vittime di una società che le vuole adulte, che abusa della loro impossibilità di difendersi e le priva dei diritti fondamentali di ogni essere umano.
I matrimoni precoci, oltre alla loro natura evidente di forma di sfruttamento e abuso, vanno infatti inseriti all’interno di una violazione generale dei diritti umani , in quanto le spose-bambine vengono profanate dei loro diritti all’infanzia, all’istruzione e a una vita sana. Sembra incredibile pensare come, in così tenera età, ci si possa trovare costretta a scegliere tra la molestia o il matrimonio imposto. E’ proprio questo velo di incredulità che avvolge la mentalità occidentale di fronte a vicende come questa che va eliminato e sostituito con una presa di coscienza che porti alla realizzazione di una rete di sostegni .L’associazione Terre des Hommes ha voluto portare luce sulla vicenda di Rubina, morte fra le morti che troppo spesso restano nel silenzio, per scuotere le nostre coscienze addormentate, affinchè la conoscenza diventi potere e azione.
Rubina è oggi il simbolo della campagna Indifesa di Terre des Hommes, nata per accendere i riflettori sui milioni di bambine nel mondo che non hanno alcun diritto. Che cosa possiamo fare noi affinché tutto questo abbia fine? Come possiamo concretamente protegge le vittime di questi abusi? È possibile sostenere la campagna fino al 31 ottobre, inviando un sms al numero 45596 al costo di 1 euro da cellulari e 2 euro da rete fissa. Per Rubina, perché non succeda più