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Nella Giunta regionale di domani è previsto il diniego alla richiesta del Comune di Milano di aumentare la percentuale di case popolari da assegnare in deroga alle famiglie sfrattate o in emergenza. Maroni ci ripensi e la smetta di fare dispetti politici che influiscono sulla vita di migliaia di famiglie in difficoltà.
Se la Giunta nella riunione di domani mantenesse la decisione di negare al Comune di Milano la possibilità di aumentare la percentuale di assegnazioni in deroga alla graduatoria, sarebbe un fatto politicamente grave, socialmente sbagliato e giuridicamente infondato.
L’oggetto del contendere riguarda l’eventualità di portare la percentuale della deroga dal 25% al 50% in presenza di condizioni di particolare e comprovata emergenza abitativa con peculiare riferimento agli sfratti.
Non è certamente in discussione che il Comune di Milano versi in una condizione di grave emergenza sfratti.
In questo momento vi sono circa 450 famiglie in mezzo alla strada con lo sfratto già eseguito, in attesa di avere l’offerta di una casa popolare che tarda sempre più ad arrivare.
Gli sfratti in corso solo a Milano sono almeno 13.000 in costante aumento.
Una situazione così grave non si registrava da almeno 25-30 anni.
Dagli anni ’80 la Regione ha sempre concesso l’aumento della percentuale, anche in situazioni socialmente meno gravi, permettendo ai Comuni di intervenire per affrontare la perenne emergenza abitativa.
Questa procedura si è interrotta con la Giunta Maroni esclusivamente per motivi politici e senza alcuna motivazione normativa, anzi in evidente contrasto con la normativa regionale.
Se fosse confermato il diniego chiederemo al sindaco Pisapia di impugnarlo in sede amministrativa.
Maria Grazia Bove (segretaria Cisl Milano)
Leo Spinelli (segretario generale Sicet Milano)