Mansolillo, Fim Cisl: "Provvedimento sproporzionato". Martedì 29 aprile, dalle ore 12.30, assemblea e presidio davanti alla sede dell'azienda a Milano.
E’ come se a uno che parcheggia l’auto in sosta vietata, oltre alla multa, gli togliessero la patente. E’ quello che sta succedendo all’ Imq, azienda di Milano specializzata nella certificazione di qualità dei prodotti, dove un dipendente con 18 anni di anzianità è stato licenziato in tronco perché gli sono stati trovati in macchina alcuni scarti di lavorazione destinati alla discarica.
Questi i fatti: il lavoratore carica del materiale di scarto (rame, pronto per essere buttato), nel cofano della sua auto per donarlo all’oratorio di Ceranova (Pv) e utilizzarlo per costruire dei giochi per bimbi. Tutto bene? No: il dipendente viene scoperto, accusato di furto e, nonostante le spiegazioni del caso, Licenziato.
“Una decisione grave e ingiustificata – osserva Giuseppe Mansolillo, segretario generale della Fim Cisl milanese – contro la quale abbiamo fatto ricorso. Ammesso che si sia verificata un’infrazione, al massimo poteva essere comminata una sanzione disciplinare, in considerazione dell’anzianità del dipendente e del fatto che, comunque, si trattava di materiale di scarto destinato allo smaltimento. Il licenziamento è un provvedimento decisamente sproporzionato di cui non si capisce la ragione e che rischia di diventare un precedente pericoloso. Serviva più buon senso”.
L’azienda al momento tace, ma la preoccupazione e lo sgomento tra i 320 dipendenti sono evidenti.
Domani, martedì 29 aprile, alle 12.30 è in programma un’assemblea con presidio davanti ai cancelli dell’azienda, in via Quintiliano 43, a Milano.