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Emergenza case: no allo sfratto di una famiglia in difficoltà

Una donna gravemente malata sarà sfrattata il 2 dicembre, con il figlio minorenne. La proprietà non vuole indietreggiare (anche se ha altri alloggi, molti sfitti) e il Comune non ha ancora esaminato la domanda per una casa popolare. Il Sicet sarà presente per evitare questo dramma.

Martedì 3 dicembre, alle 8, l’Ufficiale giudiziario e la Forza Pubblica si presenteranno in via Paravia 75 per sfrattare la signora L., malata di cancro, invalida al 75%, e suo figlio minorenne P.
La signora L., a causa della malattia, non ha più potuto lavorare e senza un reddito non è riuscita a pagare l’affitto.
La proprietà, titolare di numerosi alloggi tra cui diversi sfitti, ha negato il rinvio dello sfratto richiesto, pur conoscendo le condizioni della famiglia e sapendo che si è mossa tempestivamente per tentare di avere l’assegnazione di un alloggio popolare.
La signora L., già inserita da tempo nella graduatoria generale di assegnazione di un alloggio ERP, a luglio ha presentato al Comune di Milano una richiesta di assegnazione di un alloggio in emergenza.
A pochi giorni dall’esecuzione dello sfratto la domanda non è ancora stata definita dagli Uffici Comunali e non è ancora arrivata all’esame della Commissione Assegnazione Alloggi.
Questa vicenda non costituisce un’eccezione rispetto agli sfratti che ogni giorno vengono previsti ed eseguiti a Milano ed evidenzia una volta di più che, neppure in casi gravi come questo, il passaggio da casa a casa alla famiglia sfrattata è garantito.
I dati degli sfratti a Milano sono drammatici. Oltre 10.000 richieste di esecuzione con forza pubblica, la maggior parte dei quali per morosità incolpevole. Circa 200 famiglie, molte in strada dopo l’esecuzione di uno sfratto, in attesa di avere un’offerta concreta di un alloggio, avendo già un provvedimento di assegnazione.
È urgente e non più rinviabile un intervento efficacie contro l’emergenza sfratti, in primo luogo attraverso la graduazione da parte della Prefettura delle concessioni della forza pubblica nelle esecuzioni (graduazione peraltro prevista da un recente provvedimento legislativo e non ancora applicata) e da un ampliamento da parte del Comune di Milano dell’offerta pubblica di alloggi, partendo dalle migliaia di alloggi pubblici sfitti.
Il Sicet, anche questa volta, non lascerà soli la signora L. e suo figlio, e sarà presente il giorno dello sfratto per fare in modo che non finiscano in strada, senza neppure una sistemazione alloggiativa alternativa, anche provvisoria, di cui nessuno fino ad oggi e nonostante ripetute richieste si è fatto carico, compreso il Comune di Milano.

29/11/2013