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DONNE
PROSTITUZIONE

Il lato scuro del sesso a pagamento

Al Milano Film Festival di quest’anno è stato presentato un film di quelli che non possono lasciare indifferenti, di quelli che costringono ad aprire gli occhi e svegliare anche le coscienze più assopite...

L’argomento “prostituzione” è uno di quelli che vengono scansati molto volentieri. I benpensanti il più delle volte se ne occupano solo per questioni di ordine pubblico “ma che schifezza! Sembra di essere al mercato del bestiame”, “le vedono anche i bambini conciate in quel modo” (che poi quegli stessi bambini guardano con il benestare di mamma e papà l’elezione delle veline in tv). Non voglio fare la moralista part-time. Anche a me sta a cuore l’ordine pubblico e mi interessa quello che vedono i bambini (infatti evito di far vedere a mia figlia “Veline” e similari), però mi sta a cuore anche  il corpo delle donne e quello che ne viene fatto; spesso carne da macello. Quando vediamo quelle donne per strada e pensiamo pruriginosamente “è un’indecenza”, ci chiediamo quanto sia indecente anche per quelle stesse donne? Ci chiediamo se siano state loro a scegliersi quella strada? Ci chiediamo cosa e chi c’è dietro? Spesso no e di sicuro non se lo chiedono quei padri di famiglia (dati ufficiosi parlano di circa 8 milioni di italiani) che giornalmente usufruiscono dei loro servizi a pagamento. Generalmente non ci chiediamo nemmeno se sono maggiorenni o meno. E infatti spesso non lo sono.

MILANO FILM FESTIVAL

Al Milano Film Festival di quest’anno è stato presentato un film di quelli che non possono lasciare indifferenti, di quelli che costringono ad aprire gli occhi e svegliare anche  le coscienze più assopite. Vincitore di una serie di premi internazionali, “Colpe di Stato – The Price of Sex” ( http://priceofsex.org/ ) per la regia di Mimi Chakarova è uno di quei film che bisognerebbe vedere. Nata in Bulgaria, la regista ha corso lei stessa in rischio di ritrovarsi nell’incubo che ha voluto documentare con il suo film. Ha impiegato sette anni per realizzarlo perchè non è stato facile far parlare le ragazze coinvolte, raccontare l’orrore delle violenze e delle costrizioni subite, i tentativi  fallimentari di uscire da un abisso in cui non hanno scelto di entrare. Non è stato facile aggirarsi per i bordelli delle grandi città con una telecamera per produrre questa sorta di film documentario. La regista si è concentrata soprattutto sulle giovani dell’Est alle quali lei appartiene per origine ma per strada non ci sono solo loro. E soprattutto non sono solo per strada. C’è un mercato dei corpi femminili che sta assumendo contorni sempre più estesi e indefinibili. Oggi leggo che il sindacato delle prositute, nato a Ginevra, denuncia tramite Carla Corso, presidentessa del Comitato per i diritti civili delle prostitute, la concorrenza sleale di studentesse e casalinghe che esercitano a prezzi più bassi e soprattutto in maniera anonima nelle loro case. La Corso sostiene che questa tipologia di prostituzione ha ormai raggiunto una fetta considerevole pari al 30% del mercato. Beh, questa non turba l’ordine pubblico, ma come possiamo far finta di niente e voltarci dall’altra parte? E’ un fenomeno su cui non si può far a meno di interrogarsi. Troppo facile liquidare con risposte superficiali e approssimative quali la crisi, i modelli sbagliati, il miraggio del denaro facile, lo scarso rispetto per se stesse. Potrebbe essere tutto questo, e altro ancora. O al contrario nulla di questo. Di sicuro è qualcosa su cui non si può far a meno di interrogarsi. E soprattutto non si può fare a meno di chiedersi quale parte di colpe ha ciascuno di noi in tutto questo, e cosa può fare per cambiare lo stato delle cose. Noi donne per prime che ne siamo vittime, tutte, anche quelle che in strada non si vendono.

PUBBLICHIAMO, QUI DI SEGUITO, UN COMMENTO ALL'ARTICOLO GIUNTO IN REDAZIONE OGGI 13 OTTOBRE:

Questo articolo è terrificante per le verità che esprime sulle donne sfruttate, ma purtroppo c'è un altro aspetto che si fa sempre più reale in questo momento, soprattutto tra le ragazze delle medie superiori. Vendere il loro corpo su internet per soldi o andare nelle discoteche a ballare quasi nude sui cubi. Il nudo attira sempre ed è quello che più di tutti ti fa guadagnare, non è giusto ma è così. Dicono che la prostituzione è nata quando è nato il mondo e non credo che potrà essere mai debellata se non nel caso gli uomini frustrati, perchè sono loro che fanno questo per sentirsi superiori al genere femminile, smetteranno di vedere la donna un essere inferiore ma alla pari, solo in questo modo si potrà forse un giorno debellare la prostituzione. E la violenza in famiglia al 90% è sulle donne e anche questo dice tutto sulla nostra debolezza. La donna è sempre stata sottoposta a maltrattamenti è ingiusto e ignobile.Vorrei aggiungere un ultimo pensiero che però non mi farà amare è giusto che noi donne nel sesso ci siamo liberate a tal punto che ci si trova a dormire spesse volte con persone diverse o sarebbe meglio riprendere in mano la nostra vita e far capire agli uomini che devono sudare per averci.

Franca

26/09/2012
Maddalena Acquaviti, RSA FinecoBank, Gruppo Unicredit - info@jobedi.it