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C’è un feeling retro nel nuovo disco dei newyorkesi Scissor Sisters, da sempre legati all’immaginario dance degli anni 70, che proprio in questo periodo cade a pennello. Nella stagione della scomparsa di due capisaldi di quella stagione indimenticabile (Robin Gibb dei Bee Gees e Donna Summer) sono rimasti solo loro a portare avanti la bandiera della musica da ballare in spensieratezza.
Un disimpegno apparente però. Incontrati al lancio del disco Magic Hour, gli Scissor ci hanno sorpreso con delle dichiarazioni tutt’altro che conciliatorie circa lo stato della politica americana. «In America l’area conservatrice invade tutto, dalla radio ai comportamenti delle persone» dice Ana Matronic, l’immagine femminile della band «e noi ci sentiamo a disagio con queste posizioni. Solo per il fatto che esistiamo e dichiariamo di essere a fianco di tutti quelli che si sentono emarginati dal pensiero imperante, credo che in qualche modo siamo politici». Questo perché gli Scissor Sisters da sempre si battono per l’uguaglianza dei diritti civili e nelle loro canzoni, spensierate, è vero, cantano l’amore, l’amicizia, l’unione e la preziosità del sentirsi vicini. C’è un pezzo nel disco Let’s Have a Kiki che sembra uscito da un raduno hippy di 30 e più anni fa. «L’idea ci è venuta vedendo a San Francisco come stanno assieme persone di tutte le razze e orientamenti. Si divertono non perché si sfrenano nei locali, ma si godono la compagnia giusta e le confidenze che si fanno tra amici. Agli amici di tutto il mondo è dedicato questo nostro nuovo lavoro».
E se dovessero dire a chi non ci vive com’è lo stato dell’America attualmente? «Abbastanza ridicolo» rispondono in coro «ci sono attualmente delle convention di repubblicani in diretta tv che sembrano le cose più comiche che si possa vedere. Non è scontato che Obama vinca ancora alle prossime elezioni ma noi ci speriamo. Non fosse altro per l’assurdo spettacolo che danno gli avversari. Sembrano usciti dal Muppet Show e allo stesso tempo fanno politica incitando all’odio, alle diffidenza verso le differenze. Su queste cose bisogna riflettere. Diciamo a chi compra il nostro disco di pensare mentre si balla».
Non male per un gruppo che è sempre stato associato, almeno in Europa, dove hanno più successo che in patria, alla festa e alle baldorie da discoteca. «Per farci conoscere da un pubblico maggiore, in America siamo dovuti andare in tour con Lady Gaga» dice il cantante Jake Shears «e le saremo sempre grati. Esibirsi davanti a un pubblico più vasto ci ha permesso di essere accettati anche se non facciamo un genere preciso. Abbiamo un ritmo dance, cantiamo dei cori, abbiamo delle chitarre». Forse troppo per chi vuole incastrarli in un solo filone. Ma la confusione di generi, non sempre solo musicali, è divertente e gli Scissor convincono per la loro spontaneità.