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L'ESPERTO RISPONDE
LEGALE

I falsi contratti a chiamata sono lavoro nero

Ho lavorato come cuoco per un anno in un ristorante; stavo in cucina tutti i giorni, ma il mio era un contratto “a chiamata”. Quando ho chiesto di essere finalmente assunto a tempo pieno, sono stato licenziato. Come posso vedere riconosciuto il mio lavoro ed i miei diritti?

Risponde Maria Quarato – Ufficio Tecnico Legale Cisl

Questo tipo di contratto di lavoro “ intermittente o a chiamata (art. 33 e 40 del D.L.vo n. 276/2003) è solo uno delle 46 forme contrattuali oggi vigenti in Italia. Nate per venire incontro alle molteplici necessità di “flessibilità” del mondo dell'impresa, sono state purtroppo e troppo spesso utilizzate in modo fraudolento, violando i diritti dei lavoratori e mascherando una realtà di sfruttamento: il lavoro nero. Invece si dovrebbe trattare di un vero e proprio lavoro dipendente; infatti, nel contratto del settore pubblici esercizi, viene contemplata la possibilità di assumere un lavoratore anche a tempo indeterminato, ma utilizzandolo (su chiamata appunto anche attraverso sms, fax, e-mail con un preavviso minimo) anche solo due giorni al mese. Ma, come nel suo caso può capitare che un cuoco possa lavorare “ufficialmente” quattro giorni, piuttosto che sette in un mese, quando in realtà è presente tutti i giorni in cucina; quindi viene pagato quasi del tutto “in nero” non maturando interamente ferie, tredicesima, liquidazione, ecc.ecc. e solo pochi contributi Inps vengono versati per lui, con conseguente evasione contributiva e fiscale Inoltre va ricordato che la legge prevede un'indennità se il lavoratore deve rendersi disponibile sempre, ovvero una sorta di “reperibilità” fissa. Il suo caso quindi va risolto chiedendo il riconoscimento del rapporto di lavoro “a tempo pieno e opponendosi al licenziamento. Per sanare questa ingiustizia, verso di lei e verso il patrimonio pubblico, occorre presentare ricorso al Magistrato del lavoro; ma è necessario dimostrare concretamente la “frode”, portando al giudice testimonianze dirette dell'effettivo svolgimento della prestazione al di fuori del periodo dichiarato. Può rivolgersi agli operatori dell'Ufficio Vertenze per ottenere l'assistenza necessaria.

06/06/2012