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Comunicare il sindacato ai giovani: Cisl Lombardia e IED insieme

Sedici studenti dell'Istituto Europeo di Design di Milano si sono laureati con una tesi che ha messo al centro questo tema.

Per un sindacato, in un mondo del lavoro in rapida trasformazione, frammentato e spesso precario come quello attuale, è fondamentale intercettare i giovani e i loro bisogni, ma non è facile riuscirci. Partendo da questa considerazione e nell’ottica del “mettersi in ascolto” la Cisl Lombardia, in collaborazione con BiblioLavoro, nello scorso settembre ha attivato una collaborazione con lo IED (Istituto Europeo di Design) di Milano finalizzato allo sviluppo di progetti di tesi sul tema della comunicazione. I risultati di questo lavoro di analisi e di proposta, che si sono tradotti in vere e proprie tesi di laurea per sedici studenti, sono stati presentati durante un incontro con il Laboratorio Giovani 2.0 e i dirigenti sindacali regionali. 

“Il nostro obiettivo – ha osservato Fabio Nava, segretario generale aggiunto della Cisl Lombardia – era quello di trovare una formula nuova per interagire con i giovani. Da qui è nata l’idea di rivolgerci allo IED: una sfida per noi, ma anche per loro, che avrebbero dovuto confrontarsi non con un brand aziendale, ma con un mondo complesso, diverso, che di fatto non conoscevano. Noi ci siamo limitati a spiegare cos’è il sindacato e cos’è la Cisl, poi abbiamo lasciato la più totale libertà di espressione. Al termine del percorso gli studenti ci hanno consegnato dei progetti che evidenziano i temi che più gli stanno a cuore, come il bilanciamento fra lavoro e vita privata, il problema dei cosiddetti Neet (i giovani che non studiano e non lavorano), i bisogni delle partite Iva. Adesso dobbiamo interpretare queste indicazioni e queste provocazioni e cercare di metterle a terra”. 

Dopo una fase di studio, supportato anche da BiblioLavoro, gli studenti, alcuni dei quali provenienti dal altri Paesi europei, hanno sviluppato degli strumenti finalizzati a migliorare la comunicazione del sindacato e, quindi, la sua capacità di rappresentanza verso la cosiddetta Generazione Z, ovvero i nati fra la fine degli anni ’90 del Novecento e gli inizi di questo secolo.  

“C’è sicuramente un problema di comunicazione fra i giovani e il sindacato – ha evidenziato Roberta Ferrante, responsabile dello Sportello Artigianato della Cisl milanese e componente del Laboratorio Giovani 2.0 – ed è apprezzabile lo sforzo che ha prodotto la Cisl lombarda con questa iniziativa. Il sindacato ha bisogno di creare un rapporto più stretto con i giovani e i giovani hanno bisogno di un sindacato capace di dare risposte ai loro bisogni, di accompagnarli, rappresentarli e assisterli già mentre muovono i primi passi nel mercato del lavoro. La conoscenza reciproca va nell’interesse di entrambi. Occorrono linguaggi e strumenti comunicativi nuovi, adatti alle piazze digitali, che favoriscano questo dialogo”. 

I sedici studenti coinvolti nell’iniziativa hanno sviluppato sei progetti, che si sono tradotti in altrettante tesi di laurea discusse con la commissione dell’università. Quattro di questi sono poi stati illustrati in un incontro che si è tenuto in via Vida, presso la sede della Cisl Lombardia. Un giovane ha realizzato un podcast intitolato “We are fired”, in versione audio e video, finalizzato ad approfondire una serie di temi rilevanti per i lavoratori più giovani. Un gruppo di studenti e studentesse ha ideato un vero e proprio gioco (con tanto di carte) con al centro la conciliazione fra vita professionale e privata, chiamato “Balan City”.  Altri due gruppi hanno invece predisposto due App, una focalizzata su un percorso motivazionale e di crescita personale, rivolta in particolare ai Neet (“Path”, sentiero o, appunto, percorso in inglese), l’altra (“Cisl Lombardia”) orientata a fare conoscere il mondo della Cisl regionale, le sue attività di tutela e i suoi numerosi servizi. 
 

22/07/2024
Mauro Cereda - mauro.cereda@cisl.it