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Gerla, Cisl: "Attenzione al rischio di creare malati di serie A e serie B". Olivi, Fp Cisl: "Grave carenza di personale in tutta la filiera sanitaria".
“Luci, ombre, percorsi e sviluppi del sistema socio-sanitario milanese”: è questo il titolo del convegno organizzato dalla Cisl e dalla Cisl Funzione pubblica, presso la Sala Gregorianum, a Milano. Un’importante occasione per approfondire un tema centrale come quello della salute e dei servizi per i cittadini, che ha messo a confronto sindacalisti, politici delle diverse aree, esperti.
“Il Servizio sanitario universale, pubblico e accessibile a tutti – ha sottolineato il segretario generale della Cisl di Milano, Carlo Gerla - è un bene prezioso che va rafforzato e rilanciato, per evitare il rischio che si determinino distinzioni tra la popolazione, con malati di “serie A” e di “serie B”, ovvero tra coloro che possono e coloro che non possono accedere alla sanità a pagamento. Sanità pubblica e privata possono e devono convivere, ma quella privata può solo integrare e aiutare quella pubblica, non sostituirsi ad essa. La Cisl milanese nei mesi scorsi, su iniziativa della Cisl della Lombardia e in collaborazione con la Fnp e il supporto della Fp, ha avviato un progetto denominato ‘Punto Salute’, che prevede la presenza sul territorio di 5 sportelli che in modo sussidiario forniscono informazioni e assistenza sull’accesso alle cure garantite dal Servizio sanitario”.
“Siamo in un periodo storico di forte contrazione di risorse umane, di professionisti in tutta la filiera dell’ambito sanitario – ha evidenziato la segretaria generale della Cisl Funzione pubblica milanese, Laura Olivi -. Oltre la pandemia che ha fortemente provato i professionisti, il caro vita della metropoli, la non facile ricerca di una soluzione abitativa da rapportare con stipendi che non permettono la sostenibilità, i carichi di lavoro, le responsabilità, l’ingessatura del sistema di implementazione delle competenze rendono queste professioni appannaggio di scelte di pochi. Abbiamo già vissuto nel passato la carenza di personale, ma mai come in questo momento. Ciò si unisce anche ad una demotivazione di chi rimane nel sistema”.
Il sistema sanitario pubblico milanese si articola in una ATS (Milano Città Metropolitana), in otto ASST, in tre IRCCS (Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico, Istituto Neurologico Carlo Besta, Istituto Nazionale dei Tumori) e in tre Agenzie regionali (Areu, Arpa, Acss).