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CULTURA&SPETTACOLI
NATALE 2022

Presepi antichi in mostra alla Pinacoteca Ambrosiana

L'esposizione è aperta fino al 31 gennaio 2023 ed è accessibile con il biglietto di ingresso al museo. 

Le figure fondamentali sono Giuseppe e Maria, il bue e l’asinello, gli angeli e i pastori con le pecore. Poi nella notte tra il 24 e il 25 dicembre viene collocata la statuina di Gesù Bambino. E il 6 gennaio, a completare il tutto, arrivano i Re Magi. Il presepe, con la rappresentazione scenica della Natività, è da secoli il simbolo del Natale per la tradizione cristiana. E a quella che, nel tempo, è diventata una vera e propria arte è dedicata una mostra ospitata dalla Pinacoteca Ambrosiana di Milano. Undici gli esemplari esposti (in prestito dalla collezione del Museo del presepe di Dalmine), creati con le tecniche più diverse e da artisti provenienti da Campania, Lombardia, Africa e  Birmania. 

Alcuni sono in carta e sono stati realizzati con figure ottenute da "fogli da ritaglio" montati su supporti rigidi e disposti in una scena. Spiccano il presepe allestito da Giuseppe Carsana nel 1868 per il Santuario della Madonna Addolorata di Rho e la trasposizione a stampa di alcuni personaggi del famoso “presepe del Gernetto”, dipinto da Francesco Londonio, pittore settecentesco ampiamente rappresentato nelle collezioni ambrosiane. Nella sala della Medusa è, invece, esposto un “presepio napoletano” girevole. Costruito su uno scoglio in sughero, è ricco di personaggi: accanto alla scena sacra dell’Adorazione dei Magi, si vedono momenti di vita quotidiana, come una meravigliosa osteria con la tavola apparecchiata. Sul retro, un pastore dorme: è Benino, figura tipica della tradizione napoletana che simboleggia chi si addormenta nel vecchio mondo e si risveglia nel nuovo mondo cristiano. 

In mostra, sempre di origine campana, ci sono anche una Sacra Famiglia; due Mori con cavallo (che richiamano i personaggi del corteo dell’Adorazione dei Magi di Tiziano); tre Re Magi di straordinaria fattura, per i volti in terracotta, gli occhi in pasta di vetro, le barbe, i capelli e persino le rughe, i vestiti in seta. C’è poi un presepe lombardo in gesso, realizzato nel Novecento con stampi e modelli dell’Ottocento: la produzione artigianale di figure con questo materiale è cominciata nel 1700 ed è durata fino al 1940 quando, quasi improvvisamente, cessò a causa dell’avvento delle figure in plastica, meno costose e, soprattutto, meno fragili. 

I visitatori potranno ammirare anche due presepi africani (uno è in legno di palissandro intagliato, l’altro in metallo con delle bellissime figure di musicisti seduti che suonano) e uno birmano, in legno dipinto e dorato: un manufatto unico che racchiude in sé Occidente (nel messaggio) ed Oriente (nello stile). La mostra è aperta fino al 31 gennaio 2023 ed è accessibile con il biglietto per la Pinacoteca (www.ambrosiana.it). 
 

23/12/2022
Mauro Cereda - mauro.cereda@cisl.it