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ATTUALITÀ
STRANIERI E OCCUPAZIONE

UnionMigrantNet: 21 rifugiati inseriti al lavoro nella ristorazione

Bove, Cisl Milano: “Un nuovo modo di affrontare l’immigrazione. Fondamentale la collaborazione fra sindacati, imprese e istituzioni”. 

Favorire l’inserimento lavorativo di rifugiati e richiedenti asilo in locali e aziende della ristorazione. E’ questo l’obiettivo dell’azione pilota italiana del progetto UnionMigrantNet, promosso dalla Confederazione europea dei sindacati, con il finanziamento della Commissione europea, realizzato da Anolf Milano e Fisascat Cisl Milano, in partenariato con il Comune e in collaborazione con le categorie del commercio e dei servizi di Cgil e Uil.  

Il bilancio dell’iniziativa è stato fatto oggi durante un convegno a Palazzo Castiglioni a Milano, al quale hanno partecipato i rappresentanti di tutte le realtà coinvolte. Per il Comune di Milano è intervenuto l’assessore al Welfare Lamberto Bertolè.

“La sinergia tra associazioni, istituzioni, sindacati, aziende ed enti bilaterali – osserva Maurizio Bove, responsabile Immigrazione della Cisl milanese - rappresenta la chiave di successo di questa iniziativa. Ancora una volta, dopo il felice esito di Labour-Int, stiamo dimostrando con i fatti che è possibile gestire le politiche per l’immigrazione con un metodo strutturato, che non si limita all’accoglienza emergenziale, ma punta a creare percorsi di integrazione e di cittadinanza. Questo progetto è una buona prassi che può diventare un modello e contribuire a cambiare la narrativa sul fenomeno migratorio, oggi visto solo come un problema e non come un’opportunità di crescita culturale ed economica: il settore della ristorazione soffre una grave carenza di personale e il contributo dei lavoratori stranieri è fondamentale”.

Ventuno persone, selezionate tra gli ospiti dei centri di accoglienza per stranieri di Milano, in questi mesi hanno frequentato 6 settimane di corso di formazione linguistica e professionale, guidati da insegnanti di italiano, esperti e chef professionisti nelle aule e nei laboratori del Politecnico del Commercio e del Turismo (CAPAC). Nel complesso le lezioni si sono articolate in 100 ore di italiano, 20 di educazione civica e 80 sulla ristorazione.

Al termine i partecipanti, provenienti da 7 Paesi diversi (Afghanistan, Azerbaigian, Bangladesh, Ghana, Libia, Nigeria e Pakistan), sono stati avviati ad un periodo di tirocinio della durata di 3 mesi (finanziato da EBITER e EBTPE, gli enti bilaterali milanesi del terziario e dei pubblici esercizi), presso 6 note aziende del mondo della ristorazione e del fast food con locali in città. Alcuni tirocini non sono ancora conclusi mentre altri sono stati rinnovati in vista di un’assunzione. 

Un percorso analogo, rivolto ad altrettanti rifugiati e richiedenti asilo, si è sviluppato in Friuli Venezia Giulia, guidato da Anolf e Cisl regionale in partenariato con il Comune di Pordenone, mentre altri saranno attivati in Belgio, Bulgaria, Grecia e Slovenia.

L’iniziativa è l’ideale seguito del Progetto Labour-Int, condiviso sostanzialmente dagli stessi soggetti impegnati oggi, che quattro anni fa ha permesso l’inserimento lavorativo in imprese della ristorazione del milanese di circa 40 tra rifugiati e richiedenti asilo provenienti in gran parte dall’Africa sub-sahariana. 

Il video di presentazione del progetto

In allegato il servizio del TG 3 Rai Lombardia

09/11/2022
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