SALUTE&SICUREZZA
SALUTE E SICUREZZA

Infortuni sul lavoro, a maggio +48% in Lombardia rispetto all’anno scorso

In aumento industria (+37%), artigianato (+27%) e conto stato (+28%). Rancati, Cisl: "Occorre quindi rafforzare l’attività di prevenzione e controllo nei luoghi di lavoro".

La ripresa produttiva si accompagna ad un aumento degli infortuni sul lavoro. La conferma arriva da un’analisi condotta dal dipartimento Salute e sicurezza della Cisl Lombardia sulla base degli ultimi dati Inail, relativi al periodo gennaio/maggio 2020 e 2021.

“Con la ripresa delle attività produttive e dei servizi riprendono dunque anche gli infortuni – afferma Pierluigi Rancati, segretario regionale Cisl Lombardia -. I dati evidenziano che nulla è cambiato rispetto al passato, che non c'è stata nessuna inversione del trend negativo. Al contrario, registriamo un peggioramento. Occorre quindi rafforzare l’attività di prevenzione e controllo nei luoghi di lavoro. Con Regione Lombardia e le Prefetture abbiamo avviato un confronto per definire concrete e attuabili misure di rafforzamento delle attività ispettive e di potenziamento del personale dei servizi di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro”.

 A fine maggio sono stati ben 8.314 gli incidenti sul lavoro denunciati, contro i 5.605 di maggio 2020 (+ 48%). Guardando poi complessivamente ai primi 5 mesi del 2021, il trend di calo rispetto al 2020 si riduce e passa da un -13,70%  del periodo gennaio/aprile a un -9,74% per il periodo gennaio/maggio. 

La conferma arriva anche dall'analisi per macro-settori nei quali si sono evidenziati primi segnali di  ripresa dell’attività produttiva ed anche degli infortuni. Aumentano le denunce di infortunio nell'industria (+ 37%), nell'artigianato (+27%), attività in conto stato (+28%),. In calo, invece, gli infortuni nel terziario (-30%), dove la situazione è  di stallo o difficoltosa.

Aumentano inoltre le denunce di infortunio in itinere, relative ad accadimenti avvenuti nel tragitto casa lavoro e viceversa. A gennaio-maggio 2020 le denunce erano 4.660 e passano a 4.966 nel 2021. Se poi confrontiamo solo il mese di maggio raddoppiano: dalle 506 del 2020 a 1.003 nel 2021.

Sul dato degli infortuni mortali pesa il fattore “Covid-19”. Tra gennaio/maggio sono stati registrati complessivamente 56 infortuni mortali, nello stesso periodo del 2020 erano stati 104.  Rispetto all’anno scorso, va rilevato, c’è stata però una diminuzione di infortuni mortali per Covid-19 (-72) e un aumento di quelli non Covid-19 (+24). Il preoccupante trend infortunistico in aumento si riflette anche nel dato dei casi mortali di maggio 2021: sono stati 10 (nel 2020 erano stati 4), nonostante il netto calo generale della mortalità da Covid-19.

Quanto alla situazione nelle province, nel periodo gennaio-maggio Brescia ha registrato un aumento di infortuni mortali da 15 a 17, Como da 0 a 2, Monza Brianza da 1 a 2. In forte calo Bergamo (da 24 a 5), Milano (da 23 a 17) e Cremona (da 12 a 0).

“I dati confermano che la diminuzione degli infortuni era ed è dettata dalla chiusura e dal rallentamento delle attività produttive, delle scuole e dal lavoro agile o remoto – conclude Rancati - e non da investimenti per la salute e sicurezza o da una crescita culturale di cui abbiamo invece assolutamente bisogno”.
 

05/07/2021
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