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Il leader della Cisl a Milano: al centro della discussione lavoro, proroga del blocco licenziamenti, investimenti e crescita del Paese.
“Se il Governo vuole affrontare seriamente il tema del prolungamento necessario almeno fino ad ottobre del blocco dei licenziamenti deve riaprire il confronto con il sindacato. Non è attraverso i titoli sui giornali e sui mezzi di informazione che si possono risolvere i problemi del lavoro e della gente”.
Lo ha detto oggi il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, concludendo il Consiglio generale della Cisl Milano Metropoli.
“Noi continueremo nei prossimi giorni la nostra pressione forte sui gruppi parlamentari e sui partiti per chiedere di modificare il decreto sostegni e prolungare il blocco dei licenziamenti. Ma è chiaro che il Governo può rimediare a questo pasticcio, frutto della mancanza di un vero dialogo sociale e di una opportuna concertazione sulle questioni del lavoro e delle riforme economiche. Lo abbiamo detto al premier Draghi e lo ribadiamo: oggi il Paese ha bisogno di un grande patto sociale per la crescita economica ed il lavoro, il rilancio degli investimenti e la coesione sociale, l’unificazione del Paese ed il contrasto alle disuguaglianze, avviando una stagione di partecipazione e democrazia economica che aiuti a governare l’emergenza occupazionale, collegando una visione strategica per il medio lungo periodo. Il premier Draghi può favorire questa nuova stagione di necessaria concertazione, in coerenza con gli accordi che abbiamo già sottoscritto a Palazzo Chigi nelle scorse settimane sul pubblico impiego, la scuola, i protocolli sulla sicurezza, il decreto semplificazione in materia di appalti. Sulla questione della riforma degli ammortizzatori fa bene il ministro Orlando a porsi l’obiettivo di costruire un impianto necessario di tutele universali in maniera mutualistica per tutto il mondo del lavoro, collegato ad una vera riforma delle politiche attive capace di mettere in sinergia il sistema pubblico con le agenzie private. Ma tutto questo va fatto nel quadro di un accordo serio con tutte le parti sociali senza fughe in avanti in modo da costruire un sistema solido ed efficace di tutele e garanzie per tutti i lavoratori. L’obiettivo di tutti deve rimanere zero esuberi, zero licenziamenti".