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ALLARME OCCUPAZIONE

Vertenza Finix (ex Fujitsu Italia): futuro incerto  per 120 lavoratori

14 ottobre, incontro sindacati e azienda e presidio davanti ad Assolombarda. Gambarelli, Fim: "Servono risposte concrete".

Dopo troppi mesi e tante mobilitazioni, mercoledì 14 ottobre, i sindacati dei metalmeccanici incontreranno in Assolombarda i vertici di FINIX T.S. SPA (ex Fujitsu Italia). Per gli attuali 120 dipendenti, divisi tra le sedi di Milano (circa 80 persone) e Roma, l’appuntamento assume un’importanza fondamentale. 

“Chiederemo all’amministratore delegato una svolta decisiva al tanto annunciato progetto di rilancio della società che, ad oggi, nonostante le tante parole di rassicurazione e le risorse a disposizione, non ha ancora visto nessuna iniziativa concreta (tutt’altro!!!), sia dal punto di vista dei posizionamenti di mercato che, soprattutto, sulle garanzie occupazionali. Al punto in cui siamo abbiamo forti perplessità sulle capacità manageriali di continuare e dare certezza al mantenimento dell’intera struttura aziendale, ragione per cui il 14 ottobre non potrà e non dovrà essere un appuntamento senza risposte concrete da parte dell’attuale proprietà”. 

Così, in un comunicato unitario, FIM, FIOM, UILM e FISMIC annunciano l’incontro in agenda in Assolombarda e il contemporaneo presidio dei lavoratori, dalle ore 10 alle 12, davanti alla sede dell’associazione imprenditoriale, in via Pantano 9, a Milano. 

“È arrivato il tempo delle risposte concrete – osserva il segretario generale della FIM CISL milanese, Christian Gambarelli -; l’amministratore delegato della società che è subentrata a Fujitsu Italia, finora ha solo disegnato un ipotetico piano di rilancio industriale che, però, non ha oggettivi riscontri nel mondo reale, lasciando sospesi i lavoratori in cassa integrazione a zero ore senza prospettive e senza veri segnali di speranza per una concreta prospettiva di tenuta occupazionale. La vicenda FINIX è una delle tante questioni aperte presso il Ministero dello Sviluppo economico. Se il 14 ottobre non avremo risposte convincenti, sarà proprio il MISE a doversene occupare in maniera definitiva”. 

13/10/2020
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