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Dato pesante, nonostante il rallentamento dell’attività produttiva. Cisl: intensificare controlli e rafforzare la prevenzione.
“Regione Lombardia deve convocare subito la Cabina di Regia prevista dall’accordo sindacale del 2019, coinvolgendo con sindacati, imprese, Ats e Inail per riprendere la discussione da troppo tempo interrotta sul contrasto degli infortuni sul lavoro e quindi intensificare il coordinamento per il controllo e l’attività ispettiva nei luoghi di lavoro e rafforzare le dotazioni organiche dei servizi di vigilanza e prevenzione”.
Così il segretario regionale Cisl con delega alla Salute e sicurezza sul lavoro, Pierluigi Rancati, commenta a caldo gli ultimi dati Inail sulla Lombardia.
“A causa della diminuzione delle ore lavorate e del rallentamento dell’attività produttiva - sottolinea - i dati dei primi 8 mesi dell’anno falsano l’andamento infortunistico, tutt’altro che rallentato: non ci si infortuna di solo Covid-19, peraltro ancora poco in evidenza nelle denunce e richieste di riconoscimento delle tutele Inail”.
Nel periodo gennaio-agosto 2020 sono state 65.936 le denunce di infortunio sul lavoro in Lombardia (18.779 causa Covid-19). Nello stesso periodo del 2019 erano state 77.317. Si registra quindi un calo del 15%.
Fermi e rallentamenti produttivi ha un impatto anche sugli infortuni in itinere, notevolmente diminuiti, in quanto i lavoratori non si recano al lavoro con la stessa frequenza. Nella statistica di genere gli uomini sono a quota 36.758 denunce, contro 29.178 delle donne. Erano rispettivamente 50.124 e 27.193 nel 2019.
Gli infortuni mortali fanno segnare anche nel periodo gennaio-agosto 2020 un incremento preoccupante: da 102 nel 2019 a 190 nel 2020 (129 di questi causa Covid-19). A livello territoriale, Bergamo da 12 sale a 38, Cremona da 3 a 23, Brescia da 19 a 34 e Milano da 26 sale a 37. Anche sulle denunce di infortunio mortale, dal confronto col 2019 emerge che le donne vittime di infortuni mortali sono state di più: da 7 a 29 (+315%), gli uomini da 102 a 190 (+86%).
In calo le malattie professionali. Sono state 1.587 nel periodo gennaio-agosto 2020, contro le 2.794 nel pari periodo 2019. “Non è un dato che possiamo ritenere positivo - conclude Rancati - in quanto è da attribuire alla mancata emersione delle malattie professionali”.
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