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La ventiquattresima edizione è in programma dal 9 al 13 settembre. Formule innovative per l'emergenza Covid.
Anche i festival letterari devono fare i conti con l’emergenza Coronavirus e ingegnarsi per restare in calendario e non deludere il sempre più numeroso e fedele pubblico. La necessità di rispettare le regole, soprattutto in tema di distanziamento sociale, ha imposto agli organizzatori di reinventarsi, di trovare formule innovative, con un mix di eventi “in presenza” (con posti ridotti e su prenotazione, anche per quelli gratuiti) e altri, per usare un termine ormai in voga dai tempi del lockdown, “in remoto”. E’ questa la modalità scelta anche per uno degli appuntamenti più rodati e di successo, in programma tradizionalmente al rientro dalle vacanze: il Festivaletteratura di Mantova.
Festivaletteratura di Mantova
La ventiquattresima edizione di Festivaletteratura di Mantova (www.festivaletteratura.it), forse il più riconosciuto e apprezzato a livello nazionale, si terrà dal 9 al 13 settembre. Le date sono quelle annunciate al termine della scorsa edizione e già questo è un successo. Sì, perché per una manifestazione che nel 2019 ha portato in città oltre 120 mila persone non è stato facile inventare nuove strade per continuare a far incontrare scrittori e pubblico e mantenere quell'atmosfera aperta e informale (nei giorni del Festival si respira davvero un’aria particolare) che da sempre riesce a far vivere come una cosa sola un programma ricco di presenze così diverse.
“Quello che presentiamo – scrivono gli organizzatori - è un Festival che abbiamo reinventato daccapo, senz'altro inusuale, ma nello stesso tempo fortemente riconoscibile. La scelta che abbiamo fatto per il 2020 è di organizzare un Festival a quattro piste, attraverso la proposta di eventi dal vivo e in streaming all'interno della città, l'apertura di una radio del Festival, la pubblicazione di un almanacco, la creazione di contenuti speciali per il web: quattro "spazi" di incontro e partecipazione, autonomi e interconnessi, capaci di garantire ad autori, lettori e amici del Festival di essere comunque presenti, secondo la propria sensibilità e nonostante i limiti agli spostamenti, e di accogliere anche chi del Festival non aveva mai sentito parlare. In questo stato d'eccezione non potevamo che sperimentare e la nostra convinzione è che tutto quello che proveremo a mettere in atto quest'anno non sarà soltanto una parentesi in attesa del ritorno alla normalità, ma il punto da cui incominciare a immaginare le edizioni future”.
La formula che ha fatto il successo del Festival è sempre stata quella degli eventi diffusi in tutta la città (palazzi, cortili, chiese, piazze, musei, biblioteche, teatri…), quest’anno subirà dei cambiamenti. Tra i luoghi storici sono stati confermati Piazza Castello, Palazzo San Sebastiano e il Chiostro del Museo Diocesano. Qui, fra i vari appuntamenti, si terranno gli incontri con Javier Cercas, voce tra le più autorevoli della letteratura in lingua spagnola, Tishani Doshi, poetessa, narratrice e danzatrice indiana, e lo scrittore israeliano David Grossman. Tra gli italiani sono attesi Alessandro Barbero, Claudio Magris, Gianrico Carofiglio, Beppe Severgnini, Lella Costa, Michela Murgia, Marcello Fois, Antonio Manzini, Bianca Pitzorno, Giorgio Fontana, Melania G. Mazzucco, Sandro Veronesi, Fabrizio Gatti, Hans Tuzzi, Daniele Mercarelli. Sempre per gli incontri in presenza sono stati poi inventati nuovi spazi, come i balconi: “Piazza balcone” porterà gli scrittori sotto casa dei lettori (cortili interni ai grandi condomini, strade e slarghi su cui si affacciano abitazioni, parcheggi interni ad aree residenziali). Tra i protagonisti di queste nuove arene ci saranno, fra gli altri, Bruno Gambarotta, Carlo Lucarelli, Marco Malvaldi, Luca Crovi, Alessandro Bergonzoni. Le strade saranno invece percorse da un “furgone poetico”, carico ogni giorno di poeti e artisti diversi.
Un ruolo centrale quest’anno lo avrà la radio. Dodici programmi più un giornale radio quotidiano in onda tre volte al giorno, oltre settanta ospiti presenti "in voce" dall'Italia e dal mondo, cinquantacinque ore complessive di trasmissione in cinque giorni: sono questi i numeri di Radio Festivaletteratura che porterà in tutte le case e a qualsiasi latitudine le storie, i pensieri, il rumore del Festival. Per ascoltarla bisognerà collegarsi al sito temporaneo FestLet2020, dove saranno disponibili in forma di podcast tutte le puntate delle singole trasmissioni subito dopo la messa in onda.
Novità del 2020 sarà la pubblicazione di un Almanacco, uno di quei libri dell'anno in cui venivano annotati dati, eventi rimarchevoli o stravaganti, con l’aggiunta di previsioni, mappe astrali, indicazioni per il lavoro e per la vita domestica e sociale. L'almanacco di Festivaletteratura reinterpreterà a suo modo questa secolare tradizione, raccogliendo fatti, previsioni d'autore, percorsi, suggerimenti per affrontare il nuovo ciclo delle stagioni. Numerosi (quasi 150) gli autori coinvolti, fra i quali Martín Caparrós, Joyce Carol Oates, Marco Belpoliti, Gherardo Colombo, Dacia Maraini, Angela Terzani Staude, Marco Vichi, Andrea Vitali, Carlo Cottarelli, Howard Jacobson, Gabriele Romagnoli.
Infine, ci sarà ampio spazio per le produzioni web. In programma una serie di “Interviste impossibili”, incontri in streaming con alcuni degli autori più corteggiati da Festivaletteratura dalla prima edizione a oggi. Due appuntamenti al giorno, accessibili gratuitamente via web, con pensatori, narratori e artisti di fama internazionale, tra cui lo scrittore americano Paul Auster; i premi Nobel per l'economia Abhijit Banerjee ed Esther Duflo; il padre della linguistica generativo-trasformazionale e figura di riferimento dei movimenti politici antagonisti, Noam Chomsky.