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I sindacati degli inquilini hanno incontrato l'assessore alla Casa Rabaiotti. Serve un Tavolo in Prefettura sull'emergenza sfratti.
I SINDACATI INQUILINI INCONTRANDO L'ASSESSORE RABAIOTTI CHIEDONO AL COMUNE DI MILANO:
- DI GARANTIRE UN CONTRIBUTO PER L'AFFITTO A TUTTI GLI INQUILINI AVENTI DIRITTO
- DI ASSEGNARE LE OLTRE 2.000 CASE SFITTE E GIA' ABITABILI
- DI PROMUOVERE UN TAVOLO IN PREFETTURA PER PREVENIRE UNA NUOVA E PIÙ GRAVE EMERGENZA SFRATTI
I sindacati degli inquilini hanno incontrato l'assessore alla Casa Gabriele Rabaiotti per discutere sulle politiche che il Comune di Milano intende adottare nel breve periodo nei confronti delle migliaia di famiglie che in seguito alla crisi sanitaria ed economica non riusciranno già nei prossimi giorni a sostenere i pagamenti degli affitti e sulle assegnazioni delle case popolari a coloro che hanno partecipato ai bandi generali o hanno presentato domande di emergenza da sfratto/pignoramento o perché sulla strada.
In ordine alle misure di sostegno economico alle famiglie nel condividere le valutazioni del Comune di intervenire in modo rapido e con procedure snelle per fornire un contributo alle famiglie in affitto utilizzando tutti i Fondi regionali disponibili, i sindacati degli inquilini ritengono che le risorse individuate siano assolutamente insufficienti. Infatti i 2,9 milioni di euro che il Comune intende utilizzare consentirebbero l'erogazione di un contributo a meno di 2.000 famiglie. Abbiamo quindi chiesto al Comune di intervenire con risorse proprie per garantire il contributo a tutti gli inquilini che presenteranno domanda dimostrando di averne i requisiti. Abbiamo altresì chiesto che il contributo possa essere pagato direttamente all'inquilino e non al proprietario come attualmente previsto. Questa modalità tra l'altro rischia di escludere gli inquilini che non avranno l'assenso del proprietario al ricevimento del contributo, mettendoli nella condizione a breve di essere sottoposti alle procedure di sfratto e andando ad ingrossare ulteriormente la già grave emergenza abitativa.
Sulle assegnazione degli alloggi popolari abbiamo sottolineato ancora una volta l'assoluta inefficacia della normativa regionale derivata dalla Legge 16/2016 che determina un vero e proprio paradosso: nel Comune di Milano oltre 2.000 case pronte per essere assegnate restano vuote non per colpa di un virus ma per colpa di una pessima legge che impedisce l'assegnazione immediata delle case una volta libere e ristrutturate.
Abbiamo chiesto al Comune di Milano di impegnarsi con maggiore determinazione e forza per ottenere da Regione Lombardia il ripristino temporaneo degli strumenti precedenti (domande in emergenza e graduatoria generale di bando) almeno in questa fase di assoluta emergenza e gravità. I sindacati degli inquilini denunciano che mentre troppe famiglie restano senza casa le case vuote determinano occupazioni e ulteriore disagio e tensione sociale nei quartieri popolari.
Sugli sfratti abbiamo chiesto all'Amministrazione comunale di promuovere immediatamente la convocazione di un tavolo in Prefettura per programmare al termine delle sospensioni previste dai decreti governativi a causa della crisi sanitaria in atto, modalità e strumenti efficaci per graduare la concessione della Forza Pubblica nell'esecuzione degli sfratti, ricercare soluzioni alle famiglie che hanno perso la capacità di affittare un alloggio nel mercato privato e favorire la reale possibilità di contrattare riduzioni temporanee dell'affitto o definizioni di nuovi contratti a canale concordato con le proprietà private.
Ermanno Ronda – Segretario generale Sicet di Milano