SALUTE&SICUREZZA
DA PREOCCUPAZIONE A OPPORTUNITA'

Psiche: come affrontare la quarantena e l'ansia da Coronavirus

I consigli della psicologa Rosalba Gerli, responsabile del Servizio psicologico, disagio lavorativo, molestie e mobbing della Cisl di Milano.

I CONSIGLI DELLO PSICOLOGO 

Le strategie per vivere meglio le restrizioni da Coronavirus ed affrontare le ansie che possono scaturire.

A – Non sovraesponetevi a eccessi di informazione. Scegliete le fonti e le tipologie di informazione. Meglio quelle di scienziati ed esperti competenti. Decidete anche in questo caso chi ascoltare e di chi pensate di potervi fidare. Evitate anche la sovraesposizione ai social dove si trova di tutto e amplificano il contagio della paura e del panico.

B – Non fatevi dunque fagocitare dalle tecnologie ma governate il loro utilizzo e trasformatelo in importante opportunità per mantenere le relazioni sociali e affettive, collegandovi con amici, familiari, colleghi vicini e lontani. Alcuni dei miei pazienti organizzano aperitivi e thè on line e persino feste di compleanno. Parlatevi dai terrazzi e dai balconi è un’occasione per riscoprire l’importanza delle buone relazioni di vicinato e di quartiere.

C – Cultura – leggere, approfondire argomenti che ci interessano, ascoltare musica, seguire film e documentari (non sul virus) ci può essere d’aiuto a stare meglio. Anche in questo caso non possiamo uscire ma impariamo ad usare la tecnologia a nostro vantaggio perché ci consente di accedere oggi persino all’esperienza di fare una visita virtuale ad un museo.

D – Usate questo tempo liberato per coltivare gli interessi e gli hobby per i quali non trovate tempo sufficiente quando troppo impegnati nel lavoro e sempre fuori casa. Chi non ha hobby questa situazione è occasione di individuarne uno.

F – Mantenete delle ritualità quotidiane che vi possono aiutare: nelle situazioni di malessere psicologico la quotidianità con i suoi riti e le sue cadenze spaziotemporali diventa rassicurante e contenitiva per l’ansia: per cui per esempio se lavorate da casa mantenete le pause caffè. Una mia paziente mi racconta che lavorando da casa sia lei che il marito si ritrovano a bere insieme il caffè a metà mattina e il thè nel pomeriggio come fossero colleghi e questo li fa stare meglio.

G – Fate attività fisica, molti insegnanti dei vari corsi continuano a fornire ai loro iscritti sessioni di lezioni on line, altrimenti reperitele o costruitevi qualche attività che vi piace: yoga, stretching, zumba quel che preferite.

H – In questo momento in cui ci viene interdetto il contatto umano per la paura del contagio possiamo sentire quanto è importante e quanto ci manca una stretta di mano, un abbraccio, un bacio. Se non siamo in quarantena e se non siamo malati, non lesiniamoli ai nostri cari con cui conviviamo: abbracciamo e baciamo i nostri figli, i nostri genitori, i nostri compagni, mariti o mogli. Non rinunciamo a quei gesti di affetto e all’amore di cui abbiamo tanto bisogno e neppure alla sessualità.

Siamo costretti ad una limitazione dei nostri spazi fisici e sociali e ad un cambiamento della nostra dimensione temporale a cui possiamo sopperire ampliando i nostri spazi mentali e immaginativi. Ciò ci consente di fare di una mancanza un’opportunità, nonostante le difficoltà oggettive dalle quali non abbiamo modo di sottrarci.

Per concludere: un piccolo e dannosissimo virus ci ha posto nella condizione di rivedere le nostre priorità mettendo in dubbio le nostre modalità di vivere e di lavorare, costringendoci a riscoprire l’importanza dell’ “essere” rispetto all’ansia del “fare”, l’importanza dei contatti umani, dell’affettività e della solidarietà, rispetto all’individualismo imperante. Inoltre, ponendoci di fronte ad un evento che appariva impensabile, ci ha messo nella condizione di dover “ripensare il possibile” per vivere e organizzare diversamente tempo e spazio, sia quello fisico, sia quello mentale e quello sociale.
Mai come in questo momento sentiamo quanto siamo legati l’uno all’altro e come la nostra sopravvivenza dipenda dal comportamento responsabile di tutti, dove l’altruismo non appare più come una scelta discrezionale ma una necessità per il benessere di tutti per cui possiamo parlare di “egoaltruismo”. 

Un abbraccio virtuale a tutti 

Dr.ssa Rosalba Gerli
Psicologa, psicoterapeuta
Responsabile Servizio Psicologico Disagio Lavorativo, Molestie e Mobbing
Cisl Milano Metropoli
rosalba.gerli@cisl.it 
cell. 338.2295699

IN ALLEGATO UN APPROFONDIMENTO DEI CONSIGLI DELLA DOTTORESSA GERLI
 

01/04/2020
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ALLEGATI