.
Fisascat Cisl Lombardia: informazioni insufficienti sulla ricollocazione dei lavoratori. Non bastano gli ammortizzatori sociali.
Si è tenuto questa mattina a Roma l’incontro tra Fisascat Cisl, Filcams Cgil, Uiltucs e i rappresentanti di Margherita Distribuzione Spa, nell’ambito della procedura di licenziamento collettivo ex L. 223/91 avviata in data 21 gennaio 2020 per il personale delle sedi. In Lombardia sono interessate Roncadelle (Bs) e Rozzano (Mi), per un totale di oltre 500 dipendenti.
L’azienda ha ribadito la propria disponibilità a ricorrere all’applicazione di specifici strumenti di gestione dell’esubero volti ad “attenuarne gli impatti sociali ed a garantire per quanto più possibile la salvaguardia occupazionale” quali:
a) un piano di riqualificazione e/o ricollocazione;
b) un piano di mobilità su base volontaria ed incentivata;
c) strumenti di sostegno al reddito e all’occupazione;
d) piano di pensionamento e pre-pensionamento;
e) percorsi di outplacement;
f) percorsi correlati all’attivazione di “politiche attive” per il lavoro;
g) percorsi di imprenditorialità individuale, ecc.
“Rispetto al variegato insieme degli strumenti sopra elencati, tuttavia, l’esposizione delle soluzioni di parte aziendale non è stata del tutto chiara e compiuta – afferma Stefano Galli, della Fisascat Cisl Lombardia -. L’azienda si è molto soffermata sulla finalità e sulla funzione del ricorso alla cassa integrazione straordinaria ed all’incentivazione dell’esodo, ma poco ha detto rispetto alle altre soluzioni”. “Margherita Distribuzione Spa focalizza la propria attenzione prioritariamente sul tema dell’incentivo all’esodo – ha aggiunto - come Fisascat Cisl continuiamo a ritenere che la complessità di questa particolare vertenza deve essere superata puntando innanzitutto sulla ricollocazione dei dipendenti, non solo sull’utilizzo degli ammortizzatori sociali”.
Quanto alla richiesta di cassa integrazione straordinaria per crisi aziendale, in Lombardia sono oltre una trentina i punti vendita ex Auchan interessati, Margherita Distribuzione SpA ha sottolineato che la riduzione dell’orario di lavoro del 60% sarà determinata in ragione delle esigenze del singolo negozio interessato e delle fasi/tempistiche dei singoli programmi di risanamento/ristrutturazione.
Un nuovo incontro è fissato a per sabato 22 febbraio a Bologna.