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Gambarelli, Fim Cisl Milano: "Bisogna puntare sulla contrattazione decentrata e sulla professionalità dei lavoratori".
Dal 1995 al 2017 il salario dei lavoratori metalmeccanici italiani è cresciuto del 6%, a fronte del 17 di quelli tedeschi , del 27 dei francesi e del 35 degli inglesi. Eppure gli utili delle imprese sono aumentati. Il problema è la distribuzione del reddito, che non premia gli operai e penalizza il loro potere di acquisto.
E’ questo uno dei risultati dell’indagine presentata oggi da Fim, Fiom e Uilm milanesi, davanti ai segretari generali nazionali Marco Bentivogli, Francesca Re David e Rocco Palombella.
La ricerca ha analizzato anche un campione di 85 aziende metalmeccaniche del milanese dove si fa contrattazione decentrata: premio di risultato e prestazioni di welfare sono i temi più trattati. Ma secondo il sindacato occorre estenderla sempre di più, soprattutto nelle piccole imprese dove è poco diffusa. Intanto il territorio soffre ancora i venti della crisi.
Un altro fattore che preoccupa i sindacati riguarda gli investimenti in innovazione, che sono in calo.