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Giovedì 6 febbraio, ore 10-13, corso Monforte, angolo via Vivaio.
Dopo il successo del Fisco Day, tornano in piazza le lavoratrici e i lavoratori delle Agenzie fiscali, il cui contratto ormai è scaduto nel 2018.
Per giovedì 6 febbraio sono in programma una serie di iniziative a livello nazionale, con un presidio presso il Ministero dell'Economia e delle Finanze, e a livello regionale: dalle 10 alle 13 si terrà un presidio dei lavoratori e delle lavoratrici delle agenzie fiscali e dogane della Lombardia in Prefettura, presso la piazza antistante Palazzo Isimbardi (corso Monforte, angolo via Vivaio).
“Dopo le assemblee del 23 gennaio ci sono state alcune prime risposte da parte del ministro dell'Economia, ma sono da verificare nei fatti e sono comunque parziali - afferma Fulvio Colombo, coordinatore regionale Cisl Fp Lombardia Agenzie fiscali -. Le risposte devono essere complessive e devono riguardare l'insieme delle richieste, non solo quelle, pur importanti, relative alle figure di coordinamento intermedio”. “In gioco non ci sono solo il salario e il riconoscimento della professionalità dei dipendenti – aggiunge - . Le agenzie fiscali svolgono un ruolo determinante per garantire le risorse necessarie al funzionamento dello Stato e l'equità fiscale. L'attuale disorganizzazione e carenza di personale lo mettono a rischio incidendo pesantemente sulla qualità e sui tempi dei servizi, con legittime lamentele quotidiane dei contribuenti nei servizi aperti al pubblico".
Le richieste di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa, Confsal-Unsa, Flp, per i lavoratori e le lavoratrici:
- avere risorse certe per il salario accessorio, a partire da quello del 2018 e 2019, recuperando il taglio annuale di 50/60 milioni;
- avviare un processo significativo di assunzione di personale a fronte delle attuali carenze di 4.500 unità, con il rischio costante di chiusura di uffici per carenza di personale, di vanificare ogni impegno nella lotta all’evasione fiscale, di mettere a rischio la qualità del servizio ai contribuenti;
- stabilire percorsi certi e costanti per lo sviluppo di carriera e professionale del personale;
- ridefinizione e taglio degli attuali budget costruiti senza considerare la progressiva diminuzione del personale con la conseguenza di carichi di lavori esorbitanti e insostenibili: situazione che si è aggravata con l’incomprensibile gestione degli incarichi ex artt. 17 e 18.