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I "pompieri" hanno manifestato a Milano davanti alla Prefettura, i lavoratori dell'edilizia presso il ponte di Annone Brianza, sulla Statale 36.
I VIGILI DEL FUOCO MERITANO DI PIÙ. QUESTA LA RIVENDICAZIONE ANCHE DAL PRESIDIO REGIONALE A MILANO
Vigili del Fuoco da tutta la Lombardia in piazza a Milano questa mattina, davanti alla Prefettura, nella giornata di mobilitazione nazionale organizzata da Fp Cgil Vvf, Fns Cisl, Uil Pa Vigili del Fuoco, alla quale ha partecipato anche la Confsal.
Le organizzazioni sindacali chiedono al Governo risposte concrete rispetto alle esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori del Corpo, a partire dal potenziamento degli organici. In Lombardia i vigili del fuoco operativi sono solo 2896 e devono coprire più di 1500 comuni.
Insufficienti sono anche le sedi: in tutta la nostra regione ci sono solo 54 sedi terrestri e 4 aeroportuali (Malpensa, Linate, Orio al Serio, Montichiari).
Fp Cgil Vvf, Fns Cisl, Uil Pa Vigili del Fuoco chiedono più assunzioni e soluzioni più strutturate per la Lombardia, poiché la dotazione è del 30% inferiore rispetto alla pianta organica prevista dal ministero e questo vuoto si compensa grazie agli straordinari e ai volontari.
A sostegno di questa vertenza sono state proclamate quattro giornate di sciopero: il 21 novembre dalle ore 16 alle 20, il 2 dicembre dalle 10 alle 14, il 12 dicembre dalle 16 alle 20, il 21 dicembre dalle 10 alle 14.
“Siamo stanchi - affermano Fp Cgil Vvf, Fns Cisl, Uil Pa Vigili del Fuocodella Lombardia – che i vigili del fuoco siano ricordati quando ce n'è bisogno o, peggio ancora, quando qualcuno perde la vita compiendo il suo lavoro, come è successo ai colleghi di Alessandria”.
Oltre a chiedere un adeguato riconoscimento economico della loro specificità professionale, i sindacati denunciano la mancanza di un sistema previdenziale che consenta ai lavoratori e alle lavoratrici del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco di vedersi garantire una pensione adeguata alle aspettative di vita. Ma anche che agli stessi venga data un'assicurazione Inail per tutelarli contro infortuni e malattie professionali.
“Il Governo latita nel dare risposte alle nostre richieste approfittando del forte spirito di sacrificio e di responsabilità che contraddistingue questa categoria, in grado, malgrado un organico sottodimensionato, di garantire ai massimi livelli il soccorso, anche mettendo a rischio la loro vita – concludonoFp Cgil Vvf, Fns Cisl, Uil Pa Vigili del Fuoco della Lombardia –. Tutto ciò è inaccettabile”.
I LAVORATORI DELLA FILIERA EDILE SUL PONTE DI ANNONE BRIANZA: NON CI FERMEREMO E A TESTA ALTA
Si è svolto questa mattina il “flash mob” degli operai e degli impiegati della filiera delle costruzioni sul ponte della strada provinciale n. 49 all’altezza dell’incrocio con la strada statale n. 36 di Annone Brianza.
I circa 600 lavoratori che hanno partecipato provengono dai cantieri, dalle fabbriche e dagli uffici della Lombardia e rappresentano i diversi settori (Edilizia, Cemento, Lapidei, Manufatti in Cemento e Laterizi, Restauratori).
L’iniziativa, collocata nell’ambito di una mobilitazione nazionale di Feneal, Filca, Fillea, ha avuto lo scopo di sollecitare le istituzioni competenti a programmare la manutenzione preventiva delle opere, dei viadotti, dei ponti e delle strade. Non è più tollerabile che si ripeta la tragedia di Annone Brianza. I partecipanti hanno osservato 1 minuto di silenzio in memoria di Claudio Bertini il 68 enne morto sotto il crollo del ponte il giorno 28 ottobre 2016.
“Non chiediamo l’aumento delle risorse economiche da investire, chiediamo lo sblocco dei finanziamenti già approvati – si legge in un comunicato unitario -. Solo il 6% dei finanziamenti stanziati, sono stati spesi per realizzare le opere. Dallo sviluppo della rete ferroviaria per lo spostamento di persone e merci, dal collegamento dei porti e Aeroporti con la rete ferroviaria nazionale, dall’implemento delle opere infrastrutturali dei mezzi pubblici nelle città, dal completamento di alcune opere stradali (es. Autostrada Pedemontana Lombarda), dal raddoppio di alcuni tratti ferroviari in Regione Lombardia ( es. Milano- Mantova, Bergamo-Monza), dal quadruplicamento della ferrovia Rho-Gallarate, transita lo sviluppo sociale ed equilibrato di un paese nell’alveo di una economia circolare che sia compatibile con l’ambiente. Infatti la filiera dell’edilizia, percepita molte volte come antitetica agli ecosistemi naturali, deve dare il suo fondamentale contributo alla realizzazione dell’economia circolare”.
Le manifestazioni nelle 100 piazze d’Italia, sono state realizzate anche per richiedere una vera politica industriale del settore, una riforma previdenziale che riconosca che non tutti i lavori sono uguali ai fini dell’accesso pensionistico, un contrasto dell’elusione contrattuale all’evasione fiscale e al lavoro nero, una corretta applicazione del Ccnl edilizia in cantiere, una “contro riforma” del codice degli appalti che privilegi l’offerta economicamente più vantaggiosa e non scarichi sulle condizioni reali dei lavoratore la concorrenza sleale tra imprese e infine una riforma fiscale che riduca le tasse a lavoratori e pensionati.