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OCCUPAZIONE

CNHI: i sindacati dicono no alla chiusura di Pregnana Milanese

Gambarelli, Fim Cisl Milano: "Scelta sconcertnate di FCA CNHI. Colpite 300 persone". 

DICHIARAZIONE DEL SEGRETARIO GENERALE DELLA FIM CISL DI MILANO, CHRISTIAN GAMBARELLI

"È sconcertante come in un momento così delicato per il contesto economico e produttivo del Paese, un gruppo industriale centrale come FCA CNHI decida di colpire l’occupazione chiudendo lo stabilimento CNHI di Pregnana Milanese. Saranno colpite più di 300 persone tra diretti occupati e indotto. Muoveremo tutte le nostre forze e energie per contrastare la sciagurata scelta aziendale e ci auguriamo un pronto intervento del Governo per impedire questa scelta inconcepibile".

COMUNICATO STAMPA NAZIONALE: CHIEDIAMO A CNHI SOLUZIONI CHE SCONGIURINO LA CHIUSURA DI PREGNANA E EVITINO ESUBERI A SAN MAURO E NEL RESTO DEL GRUPPO

Oggi a Torino CNH Industrial ci ha illustrato il piano industriale 2020-2022 relativo agli stabilimenti della divisione Fpt, quindi di Torino, Foggia, Pregnana, nonché allo stabilimento di San Mauro della divisione movimento terra.

Il piano prevede la riassegnazione di alcune produzioni fra gli stabilimenti FPT e soprattutto la chiusura di Pregnana e la riconversione di San Mauro.

A Foggia, che dal 2021 perde circa 160.000 motori annui attualmente forniti a FCA, per fronteggiare il futuro calo produttivo, ci si propone di cercare nuovi clienti, di aumentare le forniture ai clienti che restano, di portare nuovi prodotti, nonché di aprire la cassa integrazione per riorganizzazione da luglio 2021 a febbraio 2022. Per quanto concerne le nuove produzioni, Foggia acquisisce un nuovo motore che andrà sui veicoli commerciali leggeri, il motore F5 attualmente prodotto a Torino e una verticalizzazione di alcune attività, con 25 milioni di euro di investimenti. Purtroppo per avere la piena saturazione occorrerà avere successo nella ricerca di nuovi clienti, ma in ogni caso ci si avvicinerà molto con le produzioni previste.

A Torino Motori, per compensare il futuro trasferimento dello F5 a Foggia, sarà incrementata la produzione del Nef da 90.000 a 115.000 nel 2023, saranno prodotte batterie per motori elettrici in joint venture con un alleato ancora da chiarire, saranno trasferiti da Pregnana le lavorazioni del motore marino e dei gruppi elettrogeni, con 15 milioni di euro di investimenti. Non ci sarà necessità di cassa integrazione straordinaria. A Torino drive line arriverà un assale elettrico in aggiunta a tutte le attuali lavorazioni.

A San Mauro è prevista una riconversione con la cessazione ad aprile 2020 della attuale produzione di escavatori e di mini escavatori, da anni in forte perdita rispettivamente in joint venture con Sumitomo e Hyundai, e la concentrazione nello stabilimento dell’attività di logistica attualmente svolta in parte da ditte terze e in parte a Pregnana e in piccola parte a Piacenza, ma in quest’ultimo sito le 15 persone saranno ricollocate in altre attività dello stabilimento. Tale riorganizzazione coinvolgerà 345 lavoratori, ma nel sito lavorano altri dipendenti addetti a funzioni differenti e trasversali al gruppo che non saranno interessati. Da aprile 2020 sarà necessaria una cassa integrazione per riorganizzazione di 12 mesi e le attività di logistica potranno impiegare 235 persone, di cui 210 operai e 25 impiegati. Gli investimenti stanziati per la riconversione ammontano a 20 milioni.

Per Pregnana è di conseguenza prevista la chiusura, poiché la Direzione aziendale sostiene che economicamente le sue lavorazioni non si giustificano per via dei costi di trasporto (i motori ora sono prodotti da Torino e marinizzati a Pregnana). Le attività di produzione FPT la cui cessazione è prevista fra nove mesi, occupano 110 operai e 30 impiegati. Le attività di logistica, invece, impiegano 70 persone e saranno trasferite da maggio e luglio 2021 a San Mauro. Poiché altri lavoratori sono addetti a ulteriori funzioni di staff, il totale dei lavoratori colpiti dalla chiusura sono 260.

Le organizzazioni sindacali esprimono la loro più forte contrarietà alla chiusura di Pregnana e la necessità di trovare soluzioni che evitino esuberi a San Mauro e più in generale in tutti gli stabilimenti, per cui chiediamo un analitico approfondimento. La Direzione aziendale su sollecitazione sindacale ha dichiarato inoltre che non sono previste ristrutturazioni né tantomeno chiusure nelle altre divisioni, ma dalle Organizzazioni sindacali è stata in ogni caso chiesta la calanderizzazione di incontri specifici per tutti i settori, vale a dire, oltre FPT, Iveco, movimento terra e macchine agricole. Per quanto riguarda il piano di riorganizzazione esposto oggi per FPT e per San Mauro le organizzazioni sindacali chiedono comunque di coinvolgere le Istituzioni, data la gravità delle decisioni annunciate, e di conseguenza chiederanno un incontro al Ministero dello Sviluppo economico. La prima data concordata è l’8 ottobre con gli AD di FPT e movimento terra.

Fim Uilm Fismic Uglm Aqcfr Nazionali

01/10/2019
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