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IMMIGRAZIONE

Dopo Lodi, Vigevano: richieste illegittime, ricorso accolto


Il Tribunale di Milano boccia le richieste del Comune di Vigevano: è illegittimo richiedere documenti aggiuntivi ai cittadini stranieri per accedere ai servizi sociali.

Come già accaduto nel dicembre scorso sul “caso Lodi” il Tribunale di Milano ha deciso venerdì scorso anche sul “caso Vigevano,” accogliendo anche in questa seconda occasione le richieste avanzate dalle associazioni ASGI, NAGA e ANOLF-CISL, assistite dagli avvocati Alberto Guariso, Giulia Vicini e Silvia Balestro e dalle associazioni che sul territorio si sono battute per anni contro il provvedimento comunale.

“Il Tribunale - dichiarano le associazioni ricorrenti - conferma  che  le amministrazioni comunali non possono richiedere agli stranieri documenti aggiuntivi rispetto all’ISEE: quest’ultima non è, infatti,  un’ autocertificazione, ma un’ attestazione pubblica del livello di reddito e di patrimonio di ciascun nucleo familiare scelta dal Legislatore come il criterio mediante il quale tutti, italiani e stranieri, devono presentare per poter accedere alle prestazioni sociali”.

Purtroppo, nei ben tre anni di vigenza della delibera di Vigevano, molti cittadini stranieri  non potevano procurarsi i documenti illegittimamente richiesti dal Comune, sono stati obbligati a pagare – per accedere a servizi comunali come mensa o trasporto scolastico – importi molto superiori a quello che avrebbero dovuto versare sulla base dell’ISEE presentato; molti di loro si sono visti negare addirittura le prestazioni  statali che passano attraverso il vaglio del Comune. Tra le altre l’assegno di maternità di base.

“A tale clamorosa ingiustizia - osserva Maurizio Bove, responsabile Immigrazione della Cisl milanese - il Comune deve ora porre rimedio modificando subito la delibera del 2015 e riesaminando tutte le domande rigettate per mancanza dei documenti, in ottemperanza all’ordine del giudice. La decisione, inoltre, conferma quanto sia illogica la scelta di introdurre nelle norme sul reddito di cittadinanza la stessa previsione bocciata ormai ben due volte dai giudici”.

ASGI, NAGA e ANOLF-CISL, assieme alle associazioni vigevanesi che hanno promosso il ricorso, per evitare nuovi comportamenti illegittimi e soprattutto discriminatori invitano:

– le amministrazioni che ancora le mantengono a revocare immediatamente previsioni analoghe a quelle di Lodi e Vigevano;
–  il Governo a rivedere la citata previsione sul reddito di cittadinanza riconoscendo, a italiani e stranieri, il diritto di accedere alla prestazione a parità di condizioni.

02/04/2019