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ATTIVO LEGNANO-MAGENTA

Manovra - Gerla (Cisl): "Noi siamo per il lavoro di cittadinanza"

I sindacati criticano la legge di bilancio: non porta lavoro e sviluppo e non è equa. Delegati e pensionati riuniti nella Sala consiliare di Magenta.

Una manovra da cambiare, perché non crea occupazione, non genera sviluppo, non è equa, non risponde alle reali esigenze del Paese. Oltre 100 persone, fra delegati, delegate, pensionati e pensionate, hanno gremito oggi la Sala consiliare di Magenta per partecipare all’attivo sulla legge di bilancio, organizzato da Cgil, Cisl e Uil, con i segretari generali della Cisl e della Uil milanese, Carlo Gerla e Danilo Margaritella, e quello della Cgil, Jorge Torre.

A preoccupare i sindacati è come verranno utilizzati gli oltre 22 miliardi di euro di spesa previsti in deficit.

"La manovra - ha detto Gerla introducendo il dibattito - è all'insegna della confusione e dell'improvvisazione, soprattutto sul tema cardine del lavoro. La nostra è una risposta concreta e unitaria che parte da valori comuni solidaristici, ben lontani dal populismo e dal sovranismo che da un po' di tempo hanno preso piede nel Paese".

Cgil, Cisl e Uil hanno preparato una piattaforma unitaria (con indicate priorità e proposte) che, però, l’esecutivo "giallo-verde" non ha ancora voluto prendere in considerazione.

“Noi non siamo a favore o contro questo governo – ha aggiunto Gerla -, ci limitiamo a giudicarlo in base ai provvedimenti e alle politiche che intende attuare. In quanto organizzazioni che rappresentano milioni e milioni di persone, abbiamo chiesto più volte di essere convocati per portare il nostro contributo, ma finora non è successo”.

Un atteggiamento, quello dell'esecutivo, che ha ricevuto molte critiche sul territorio.

"Ciò che più ci preoccupa  – ha evidenziato Beppe Oliva, responsabile della Cisl per l'area legnanese e magentina –  è la deriva che si sta prendendo a livello istituzionale. Si taglia il dialogo con il sindacato, viene azzerata la discussione. Questo è un errore, commesso peraltro anche da altri governi in passato. Le organizzazioni sindacali con le proprie idee e proposte intendono concorrere alla costruzione del benessere del Paese”.

L’allarme lanciato dal sindacato sulla mancanza di confronto è condiviso anche dalle imprese. Così come la preoccupazione per come vengono gestiti i rapporti con l’Europa.

"Certamente – ha insistito Gerla - non è possibile accettare una politica della UE basata su una visione solo quantitativa, ma è altrettanto sciocco muoversi a colpi di slogan, secondo una politica muscolare che finora ha avuto come unico risultato quello di isolare l'Italia in sede comunitaria".

Cgil, Cisl e Uil mettono nel mirino le scelte in materia fiscale ("Si sta delineando – dicono - l'ennesimo condono e le poche risorse destinate su questo capitolo sono anche male allocate") e soprattutto quelle sul lavoro. "Nella manovra – ha sottolineato il leader cislino - c'è poco o nulla, come sulla riduzione del costo del lavoro a tempo indeterminato. Pericolosa è poi la questione della cosiddetta formazione 4.0 che rischia di portare ad ulteriori tagli. Quanto al reddito di cittadinanza si tratta di un mero trasferimento monetario ai cittadini. Non ravvediamo politiche attive.  E' per questo che ribadiamo con forza che siamo per il lavoro di cittadinanza, non per il reddito di cittadinanza".

Me ce n’è anche sulla previdenza. Per il sindacato “quota 100” può essere un buon punto di partenza per la discussione, ma restano troppe nubi attorno alla riforma: in particolare sulle coperture e sul futuro pensionistico di donne (che hanno spesso dei buchi contributivi nel trascorso lavorativo) e giovani.

Se non dovessero venire segnali positivi da Palazzo Chigi, Cgil, Cisl e Uil potrebbero dare il via alla mobilitazione.

26/11/2018
Mauro Cereda - mauro.cereda@cisl.it