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Rai al Portello, primo passo per il rilancio

Soddisfazione dei sindacati per la scelta di viale Mazzini. Un'occasione per tentare di rilanciare il servizio pubblico. Finora, però, di contenuti e di strategie industriali non si è parlato. Il ruolo centrale di Milano.

"La decisione del Consiglio di Amministrazione della Rai di “finalizzare” l’operazione con Ente Fiera per la realizzazione di un nuovo insediamento produttivo, è il risultato dell’ostinata battaglia dei lavoratori e del Sindacato milanesi che per molti anni hanno insistito sulla necessità culturale/industriale di un rilancio della Rai a Milano". Lo scrivono Cgil-Cisl e Uil  di Milano, che proseguono: "Ringraziamo le Istituzioni locali (in particolare il Sindaco Sala) che hanno creduto e sostenuto il nostro punto di vista. Questo per noi è comunque un nuovo inizio: ottenuto il contenitore ora bisognerà battersi per i contenuti. Siamo comunque orgogliosi di aver contribuito a riportare alla ribalta l’interesse politico sociale sulla Rai. E’ bene che si riaccendano i riflettori sull’azienda di viale Mazzini, al di là del rinnovo del consiglio. La Rai, infatti, sembra uscita di scena, quasi cacciata ai margini del villaggio globale. Il rimescolamento delle carte avviato dall’alleanza tra Sky e Mediaset, nonché dalla filiera che amplia la platea delle alleanze di Murdoch da Netflix a Disney con la prospettiva dell’integrazione cross-mediale con la rete, vede il servizio pubblico spettatore passivo. Di linee industriali e di strategie di sistema neanche a parlarne. Dopo l’interminabile chiacchiera sulla natura della Rai, il risultato concreto è stato mediocre".

Si legge ancora nella nota dei sindacati confederali "Lo stesso patrimonio straordinario della diffusione sul territorio e della capillarità degli impianti tecnici non è valorizzato. Eppure, un servizio pubblico di nuova generazione potrebbe svolgere una funzione essenziale, per condurre una nuova alfabetizzazione degli italiani nell’era digitale, far vivere la memoria audiovisiva e sonora nel presente, contribuire al rilancio del cinema e della radio. Così, nella stagione delle fake la comunicazione di qualità è cruciale. Non solo. La vicenda dell’uso improprio dei dati scoppiato con il caso di Facebook interpella proprio la sfera pubblica, cui spetta il compito di porsi come interlocuzione autorevole rispetto agli oligarchi degli algoritmi, ai potenti mercanti delle identità personali. Milano potrebbe avere un ruolo essenziale in questo auspicabile rinnovamento: un ruolo di sperimentazione editoriale/ produttivo sia per la radio che per la tv che per i new media a cominciare dal nuovo canale in lingua inglese rivolto all’intero mondo. Perchè ciò accada i lavoratori ed il sindacato milanesi impegneranno tutte le loro forze e la loro fantasia".

26/04/2018