.
Ricerca Ismu: tra ortodossi, cattolici ed evangelici arrivano a quasi 3 milioni, più del doppio dei fedeli islamici. Bove (Cisl): "Serve riflessione sui luoghi di culto".
Secondo le più recenti stime di Fondazione ISMU, gli stranieri residenti in Italia al 1° gennaio 2017 che professano la religione cristiana ortodossa si confermano come l’anno precedente i più numerosi (oltre 1,6 milioni, +0,7%), seguiti dai musulmani (poco più di 1,4 milioni, -0,2%) e dai cattolici (poco più di un milione, -0,1%). Passando alle religioni di minor importanza quantitativa, i buddisti stranieri sono stimati in 188mila (+3,5% rispetto al 1° gennaio 2016), i cristiani evangelisti in 124mila (+2,3%), gli induisti in 73mila (+0,8%), i sikh in 72mila (+0,9%), i cristiani copti in 19mila (+2,1%). Considerando anche cristiani di altre confessioni non comprese tra le principali (111mila in totale al 1° gennaio 2017, +3,8% rispetto ad inizio 2016), i cristiani (compresi i cattolici) stranieri residenti in Italia risultano in tutto 2,9 milioni, in aumento dello 0,6% nell’ultimo anno.
"Questi dati - spiega Maurizio Bove, responsabile Immigrazione della Cisl di Milano - offrono uno spaccato interessante dell'immigrazione in Italia e danno conto della sua notevole varietà in tema di religione e spiritualità. In particolare ci dicono che, a differenza di quello che spesso si vuole fare credere, i musulmani non sono in maggioranza. Rappresentano una quota certamente importante ma, contando ortodossi e cattolici, sono meno dei cristiani. Per quanto riguarda MiIano è più che mai necessario aprire una discussione seria, libera da ideologie e pregiudizi, sui luoghi di culto. Le resistenze riguardano soprattutto l'Islam: molti non vogliono neppure sentire parlare di moschee, ma io credo che si debba trovare una soluzione nel solco della legalità. Oggi molti musulmani sono costretti a riunirsi in scantinati e locali improvvisati, che sfuggono ad ogni controllo. Non sarebbe meglio per tutti se potessero pregare in qualche spazio regolare e riconosciuto?".
La maggior parte dei musulmani stranieri residenti in Italia proviene dal Marocco (408mila), con a saguire Albania (206mila), Bangladesh (103mila), Pakistan (100mila), Egitto (96mila), Tunisia (93mila) e Senegal (87mila).
Circa un terzo dei cristiani ortodossi vive in Lombardia o nel Lazio . La regione in cui la presenza di stranieri di fede cristiana ortodossa è maggiore è la Lombardia, con 268mila presenze, seguita dal Lazio con 263mila e poi più a distanza da Veneto (174mila), Piemonte (161mila), Emilia Romagna (158mila) e Toscana (117mila).
I musulmani si concentrano soprattutto in Lombardia . La regione in cui vivono più stranieri residenti di fede musulmana, minorenni inclusi, è la Lombardia: sono 360mila, pari ad oltre un quarto del totale degli islamici presenti in Italia. Al secondo posto troviamo l’Emilia Romagna con 178mila musulmani, al terzo il Veneto dove i musulmani sono 134mila, al quarto il Lazio con 120mila presenze appena davanti al Piemonte (117mila).
Gli immigrati cattolici sono presenti soprattutto in Lombardia e secondariamente nel Lazio . La regione italiana in cui vivono più immigrati cattolici è la Lombardia, con 273mila presenze, seguita dal Lazio (153mila), dall’Emilia Romagna (94mila), dalla Toscana (84mila), dal Veneto e dal Piemonte (76mila in entrambe le regioni).
La provincia di Milano è in cima alla classifica per residenti musulmani e cattolici. Quella di Roma per numero di stranieri cristiano-ortodossi . La provincia di Milano è capolista per numero di stranieri residenti sia musulmani (115mila pari all’8,1% del totale nazionale) sia cattolici (143mila pari al 13,8% del totale nazionale), in entrambi i casi leggermente davanti a quella di Roma (che conta 98mila stranieri musulmani e 134mila stranieri cattolici). La provincia di Roma invece primeggia per numero di cristiani ortodossi (211mila, pari al 13,0% del totale nazionale), seguono le provincie di Torino (99mila) e Milano (88mila).
Dopo le province di Milano e di Roma, i musulmani si concentrano soprattutto in quelle di Brescia (61mila) e Bergamo (50mila).