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Presidio vicino alla Prefettura. In appena 60 vigilano su un territorio (milanese, monzese e lodigiano) con 380mila imprese. A rischio i controlli su salute, sicurezza, sommerso. Il video.
Gli ispettori del lavoro hanno manifestato a Milano per protestare contro la carenza di organici e chiedere più attenzione verso il loro ruolo. Oggi sul territorio delle province di Milano, Monza e Brianza e Lodi, tra le più ricche di insediamenti e attività produttive d’Italia (380mila imprese che occupano oltre 2 milioni di addetti), vigilano appena 60 persone. Una delegazione sindacale è stata ricevuta in Prefettura.
“Gli ispettori del lavoro – osserva Giorgio Dimauro, segretario della Cisl Fp milanese – svolgono un ruolo fondamentale di controllo nelle aziende, per ciò che riguarda la salute e la sicurezza dei lavoratori e il contrasto al lavoro nero che, anche in un’area avanzata come questa, costituisce un problema. Secondo le nostre stime servirebbero almeno 200 addetti. Il problema è che il Ministero del Lavoro ha previsto solo 22 nuove assunzioni a livello nazionale, che sicuramente andranno ad ingrossare gli uffici romani e non saranno destinati alla Lombardia”.
L’Italia è suddivisa in 84 Ispettorati nazionali del lavoro (Inl), che dipendono dal Ministero del Lavoro.
“Visto che non ci sono risorse - aggiunge Dimauro -, ho provocatoriamente chiesto di chiudere la sede milanese. Ha poco senso mandare in giro per il territorio una sessantina di persone, che possono fare ben poco e sono anzi spesso vittime di aggressioni e minacce. Tutto ciò favorisce il lavoro nero. Le stesse aziende, quelle sane che sono la maggioranza, dovrebbero protestare con il Ministero perché le imprese che operano in nero e risparmiano sulle norme per la salute e la sicurezza, fanno concorrenza sleale, favoriscono l’aumento degli incidenti, provocano l’incremento della tassazione”.
Tutto ciò si inserisce in un contesto non facile per quanto riguarda gli infortuni: nei primi sette mesi del 2017 gli eventi denunciati all’Inail dalle aziende del milanese sono stati 24.153, il 6,5% in più rispetto allo stesso periodo del 2016 (+1.481).