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Al via mobilitazione per sollecitare l'avvio delle trattative. Giovedì 23 novembre presidi regionali davanti alle aziende dei presidenti di Confartigianato e Cna.
Sono oltre 180mila i lavoratori lombardi delle imprese artigiane in attesa del rinnovo della parte economica del Contratto collettivo regionale di lavoro, scaduto nel dicembre 2014.
Nonostante le ripetute dichiarazioni sull'importanza del ruolo delle lavoratrici e dei lavoratori per lo sviluppo e crescita delle aziende, le associazioni artigiane lombarde si rifiutano di avviare la trattativa richiesta dai sindacati di categoria.
Il mancato rinnovo contrattuale è lesivo della dignità delle lavoratrici e dei lavoratori dei diversi settori dell’artigianato lombardo: metalmeccanici, tessili, abbigliamento e calzature, acconciatura ed estetica, ceramica, lavanderie, pulizie, legno e arredamento, istallazioni impianti, alimentaristi, panettieri, grafici, chimici, gomma-plastica, lapidei.
Negare il diritto alla contrattazione decentrata di II livello, contrapponendola strumentalmente alla contrattazione nazionale, dimostra quanto sia ostile il comportamento delle associazioni artigiane nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori ed è sintomatico del livello di miopia negoziale.
Per denunciare la gravità della situazione e l’urgenza dell’avvio delle trattative, le Federazioni di categoria Cgil Cisl Uil che rappresentano lavoratori dell'artigianato hanno organizzato iniziative di protesta davanti alle aziende dei presidenti di Confartigianato e di Cna della Lombardia, Andrea Massetti e Daniele Parolo.
Giovedì 23 novembre si terranno quindi due presidi, dalle ore 7.30 alle 12, davanti alle aziende dei presidenti di Confartigianato (La Compagnia della Stampa, viale industria 19 Roccafranca - BS) e Cna (Parolo Revisioni autofficina di Via Lario 12 Gallarate VA).
Per scaricare i dati provinciali relativi ai lavoratori di aziende artigiane per settore mercelogico
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