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Seminario della Cisl nazionale a Torino, alla vigilia del G/7 del lavoro, dell’industria e della scienza in programma a Venaria a fine mese. Furlan: "L’uscita dalla crisi è purtroppo caratterizzata da una enorme precarietà del lavoro e dall’aumento delle diseguaglianze sociali".
Stretta finale sul processo di attuazione del riordino delle politiche attive con la messa a regime e l’estensione dell’Assegno di ricollocazione; intervento di decontribuzione per il lavoro stabile dei giovani, ma stavolta strutturale e maggiorato nelle aree del Mezzogiorno; centralità di istruzione e formazione con il rafforzamento dell’orientamento scolastico e universitario, la promozione di un super-apprendistato per preparare professionalità di difficile reperimento, apprendistato duale, potenziamento dell’alternanza scuola lavoro; aggiustamenti sugli ammortizzatori sociali a partire da una maggiore elasticità nelle durate della cassa integrazione nei casi di crisi e ristrutturazioni più complesse, da modalità di calcolo delle durate massime nel quinquennio più flessibili, da un miglioramento della normativa relativa al Fis, il fondo creato per le aziende escluse dalla cassa integrazione. Sono queste le proposte che la Cisl ha illustrato a Torino al Seminario della Cisl sul tema del lavoro tra ripresa debole, accelerazione tecnologica e rischi di esclusione, l’iniziativa nazionale del sindacato di Via Po alla vigilia del G/7 del lavoro, dell’industria e della scienza in programma a Venaria a fine mese.
“L’obiettivo della Cisl è quello della piena occupazione cercando soluzioni praticabili per l’integrazione nel lavoro e nella società di quasi tre milioni di disoccupati in buona parte giovani, donne e meridionali, e di oltre 1 milione e 600mila famiglie in condizione di povertà assoluta”, sottolinea la Cisl. "La decontribuzione deve diventare totale per i giovani del Sud del paese e la stessa non deve indebolire l'apprendistato che vogliamo rilanciare in una versione potenziata e incentivata per formare le professioni di difficile reperimento. La ricollocazione dei lavoratori deve essere facilitata già durante gli ammortizzatori sociali se le parti coinvolgono attivamente gli esuberi. Servono poi nuove tutele e sostegni per quel numero crescente di "lavoratori - poveri" che hanno contratti di poche ore settimanali."
"Abbiamo deciso di riunire tutto il nostro gruppo dirigente a Torino alla vigilia del G7 del lavoro, industria e scienza, un appuntamento importante dal quale speriamo possa scaturire una indicazione chiara dei sette paesi più industrializzati sulla necessità di una più equa redistribuzione del reddito e del lavoro", sottolinea la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan. "L’uscita dalla crisi economica è purtroppo caratterizzata da una enorme precarietà del lavoro e dall’aumento delle diseguaglianze sociali. Per questo occorrono politiche di sviluppo e di inclusione sociale, ponendo al centro il lavoro stabile e dignitoso dei giovani, politiche fiscali redistributive, più investimenti pubblici e privati nei settori dell'innovazione, della ricerca, delle infrastrutture, della formazione, della tutela dell'ambiente, alle luce anche dei cambiamenti climatici".
"Condividiamo la scelta del governo di sollecitare le imprese a dare occupazione più stabile attraverso la decontribuzione, ma non deve essere uguale per tutti, non deve essere data a pioggia. I temi del sud dei giovani e delle donne che vengono messi dalle imprese in un percorso formativo devono avere un riconoscimento maggiore" ha detto Furlan nel corso dei lavori. "La decontribuzione deve essere al 100% per il Sud e la stessa non deve indebolire l'apprendistato che vogliamo rilanciare in una versione potenziata e incentivata per formare le professioni di difficile reperimento", ha poi aggiunto a proposito della formazione ricordando come questa "deve caratterizzare le scelte di politica industriale del Paese. Siamo davanti a un vuoto formativo che contraddistingue il mercato del lavoro, per questo occorre attivare un meccanismo di interfaccia tra imprese e formazione". Per Furlan "è necessaria una premialità per le imprese non solo che assumono ma che fanno anche formazione, per questo è una priorità assoluta rafforzare l'apprendistato duale. Finalmente il governo non parla solo di industria 4.0 ma anche di impresa 4.0, lavoro 4.0 e formazione 4.0. Non a caso abbiamo detto che oltre agli ammortamenti per chi investe in nuove tecnologie ci sia lo stesso per chi investe sul fattore umano. Questo crea le condizioni perché l'applicazione delle nuove tecnologie non diventi selettiva ma coinvolga tanto i giovani quanti i lavoratori già occupati".