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Gerla, Cisl: "Tema da approfondire nella contrattazione decentrata". Una iniziativa che coinvolge Comune, sindacati, Camera di commercio e associazioni di impresa.
Lo smart working quintuplica. La “Giornata” del lavoro agile, promossa a Milano dal 2014, si allungherà fino a diventare una “Settimana”. Dal 22 al 26 maggio un buon numero di lavoratori dell’area metropolitana potrà, infatti, sperimentare le opportunità offerte dalle nuove forme di lavoro e tecnologie, e scoprire i vantaggi che ne derivano in termini di conciliazione fra impegno professionale e qualità della vita. Sarà possibile operare con orari elastici e da luoghi diversi: da casa, un bar, un parco, una palestra, una postazione di coworking, un ufficio decentrato.
L’iniziativa, promossa dal Comune, coinvolge (con la firma di un protocollo d’intesa) istituzioni (Città metropolitana, Anci, Camera di commercio), parti sociali (Cgil, Cisl e Uil, Assolombarda, Abi, Unione Artigiani, Api, Apa Confartigianato, Federdistribuzione, Confcommercio), università (Sda Bocconi), associazioni (Valore D). L’obiettivo di fondo è dimostrare che si può lavorare fuori dall’azienda (per certe mansioni), senza perdere in produttività (anzi, addirittura aumentandola) e facendo “felici” lavoratori e datori di lavoro.
“Lo smart working – ha osservato presentando la ‘Settimana’ l’assessore al Lavoro, Cristina Tajani – è normato anche da disposizioni di legge che hanno stabilito che si tratta di una modalità di svolgimento della prestazione lavorativa e non di un contratto di lavoro a parte. Siamo sempre più convinti che la conciliazione dei tempi e la condivisione dei carichi famigliari sia necessaria per migliorare il mondo del lavoro".
L’intenzione è fare di Milano un modello di riferimento per buone pratiche nelle pubbliche amministrazioni e nelle aziende private. Tre le modalità con le quali si potrà aderire: offrendo al dipendente la possibilità di provare, per un massimo di 5 giorni, un’attività lavorativa al di fuori della sede abituale e con flessibilità oraria (“Sperimenta il lavoro agile”); consentendo ad aziende che hanno già avviato lo smart working di offrire la propria competenza ad altre interessate a provarlo (“Adotta un‘impresa”); promuovendo, sul luogo di lavoro o presso uno spazio comunale, un incontro informativo sul tema (“Organizza un evento”).
“Oggi il lavoro agile è una realtà – ha spiegato il segretario della Cisl milanese, Carlo Gerla - , sono molti i lavoratori che ci chiedono di accedere a questa forma di lavoro e sono numerose le aziende che lo impiegano tutto l’anno. E’ un tema che andrebbe meglio approfondito anche nell’ambito della contrattazione decentrata. A questo punto sarebbe importante che si arrivasse a sottoscrivere un protocollo-quadro territoriale per Milano, anche in forma sperimentale, collaborando con le associazioni imprenditoriali”.
Un’indagine del Comune, su un campione di 2.299 lavoratori, ha rivelato che nel 2016 hanno partecipato in prevalenza le donne (53%), gli impiegati (59%), i lavoratori fra 39 e 55 anni (60%), i laureati (54%, i diplomati erano il 43%). Il luogo preferito per provare è stato il proprio domicilio (87%). Il tempo risparmiato per gli spostamenti casa-lavoro ha raggiunto complessivamente 163 giorni e 4 ore. Nel 43% dei casi è stato utilizzato per prendersi cura della famiglia, nel 20% per dedicarsi alle attività domestiche.