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Somministrati della Pa: proclamato lo stato di agitazione contro l'esclusione dai concorsi per la stabilizzazione 

In Lombardia sono 5.000, il 50% nella sanità. Zanda: la Regione decida da che parte stare.

I sindacati Felsa Cisl, Nidil Cgil, Uiltemp hanno proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori somministrati della pubblica amministrazione e chiedono la cancellazione di quanto deciso in sede di Conferenza unificata Stato Regioni il 6 aprile scorso sulla loro esclusione dalla Riforma Madia.
in Lombardia sono circa 5.000 i somministrati del settore pubblico, il 50% di loro lavora nel settore della sanità. “La riforma della pubblica amministrazione prevede che nei prossimi anni si proceda al superamento del “precariato storico” del settore – spiega Daniel Zanda, segretario generale Felsa Cisl Lombardia - ma per ora esclude i lavoratori somministrati dai concorsi riservati a quanti hanno avuto contratti flessibili”. Una decisione che, secondo i sindacati, viola le legittime attese dei lavoratori somministrati e comprime arbitrariamente la discrezionalità delle amministrazioni tutte, in ordine alla corretta acquisizione del personale nel rispetto delle norme costituzionali. La Felsa regionale sollecita un'inversione di rotta anche da parte di Regione Lombardia. “La Regione deve decidere da che parte stare – afferma Zanda –. Prima firma con noi un protocollo che favorisce i lavoratori in somministrazione, garantendo parità di diritto nell'accesso ai concorsi pubblici, e poi in Conferenza Stato Regioni avvalla l'intesa che li esclude dai concorsi. Auspichiamo che riveda le sue posizioni e giochi un ruolo per modificare l'intesa venendo incontro alle attese dei somministrati”. In assenza di risposte da parte delle regioni e del governo i sindacati sono pronti a proclamare lo sciopero dei lavoratori somministrati.

24/04/2017