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II cardinale Scola "C'è grande preoccupazione soprattutto fra i giovani". Nuove case per famiglie in difficoltà pronte per la visita del Papa del prossimo marzo. Allegati: bilanci, novità, calendari
"Girando per la diocesi sento ancora una grande preoccupazione sul lavoro, legata soprattutto ai giovani il cui futuro resta incerto, anche se li trovo anche dinamici e creativi. Per questo con questa terza fase del Fondo che abbiamo voluto chiamare “Diamo lavoro” abbiamo introdotto due novità. La prima è la scelta di utilizzare gli strumenti per l’inserimento nel mondo del lavoro, la seconda è il coinvolgimento delle aziende e associazioni imprenditoriali. Finora avevano partecipato al Fondo cittadini, fondazioni, ma mancava il mondo produttivo. Ora invece è coinvolto e ciò rappresenta una vero salto di qualità per superare le fasi precedenti che erano state soprattutto interventi di beneficenza".
Lo ha detto l’arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, presentando la terza fase del Fondo Famiglia Lavoro. il cardinale ha anche annunciato che la Curia, con i fondi dell’ 8 per mille, ristrutturerà 55 appartamenti del Comune. L’obiettivo è consegnare a qualche famiglia le chiavi degli appartamenti il 25 marzo prossimo quando il papa sarà a Milano e visiterà una periferia della città. "Sarebbe un dono per il papa che resta a casa nostra. Sono certo che Papa Francesco ne sarebbe molto contento", ha sottolineato Scola.
Alla conferenza stampa, oltre all’arcivescovo di Milano sono intervenuti Luigi Bobba, sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali; monsignor Luca Bressan, vicario episcopale per Cultura, Carità, Missione e Azione sociale; Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana. Hanno inoltre partecipato i presidenti o i loro delegati di 18 realtà tra associazioni imprenditoriali, di formazione e agenzie per il lavoro, già divenute partner della terza fase del Fondo.
Bobba ha paragonato il cammino compiuto dal Fondo Famiglia Lavoro, dal 2008 quando fu istituito a oggi, alla parabola del Buon Samaritano che prima si ferma e cura le ferite, poi porta l’uomo in una locanda e infine lo raccomanda all’albergatore perché ne abbia cura. Bobba ha anche riconosciuto che Milano è una delle realtà più dinamiche del Paese e ha lodato il lavoro fatto da Regione Lombardia che "ha attivato da gennaio 2 mila contratti di apprendistato formativo, per giovani che altrimenti si sarebbero persi per strada".
Gualzetti ha spiegato come funzionerà il Fondo “Diamo lavoro”: "Attraverso la rete delle associazioni aderenti, predisporremo percorsi di reinserimento nelle imprese che avranno espresso la loro disponibilità, attraverso l’istituto del tirocinio di reinserimento lavorativo. Per tutta la durata del progetto, da tre a sei mesi, ogni tirocinante riceverà un borsa lavoro, non inferiore a 400 euro mensili, come indennità, finanziata dal Fondo. “Esperti del lavoro” valuteranno i profili e individueranno i percorsi formativi insieme ai rappresentanti territoriali indicati dalle associazioni imprenditoriali, in base anche alle opportunità del mercato del lavoro locale. I tirocini così individuati, una volta approvati dal consiglio di gestione del Fondo Famiglia Lavoro, saranno erogati dalla Fondazione San Carlo che coordinerà le attività avvalendosi anche dell’apporto degli altri enti presenti in diocesi accreditati dalla Regione Lombardia per la formazione professionale".
Il Fondo “Diamo lavoro” sarà alimentato con le donazioni dei cittadini. "Ci rivolgiamo a loro, a quelli che in questi sette anni, ci hanno permesso di ridistribuire 21 milioni di euro, un piccolo miracolo, realizzato grazie a chi pure in tempi difficili, ha messo mano al portafoglio e non una sola volta", ha sottolineato don Davide Milani, responsabile comunicazione della Diocesi di Milano, annunciando le tappe principali della campagna di fundraising che parità già nelle prossime settimane e che vedrà coinvolti proprio i giovani con un contest per videomaker.