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MERCATO DEL LAVORO
ECONOMIA E LAVORO

Assemblea Assolombarda - Galvagni, Cisl: "Bene invito a fare squadra"

Si è tenuta a Milano l'assise annuale dell'associazione degli imprenditori. Sul palco anche il premier Matteo Renzi.

Scienze della vita, sostenibilità green, industria creativa e del design, Industry 4.0: sono queste le quattro “traiettorie di crescita” che il presidente di Assolombarda Confindustria Milano, Monza e Brianza, Gianfelice Rocca , ha individuato per rilanciare Milano e (quindi) il Paese durante l’assemblea annuale della sua organizzazione. “L’Italia riparte da noi”, questo il titolo della relazione. Insomma, Milano si sente “guida”, e probabilmente lo è.


“Perché l’Italia possa ritrovare la strada di una crescita robusta – ha detto Rocca - occorre uno slancio eccezionale di alcune aree del Paese, che possano fungere da locomotive. Le aree metropolitane sono nel mondo i grandi motori di sviluppo. E possono esserlo anche in Italia, partendo da Milano che in 60 km concentra il 25% dell’export e della manifattura italiani. Qui si incrociano capitale economico, capitale estetico, capitale scientifico e soprattutto capitale sociale, intrecciati in una reciproca feconda contaminazione. Per questo l’Italia riparte da noi”.


Davanti al presidente del Consiglio Matteo Renz i e al leader di Confindustria Vincenzo Boccia e ai vertici dell’imprenditoria e delle istituzioni locali (in apertura i saluti del sindaco Sala e del governatore Maroni ), Rocca ha, di fatto, dichiarato che Assolombarda voterà “Si” al referendum (“Apprezziamo il superamento del bicameralismo perfetto”) e promuove “Jobs Act” (“Che ha superato la vecchia concezione del posto fisso, sostituendola con i fattori d’impiegabilità”) e “Buona Scuola”. Il suo intervento ha raccolto consensi anche tra il sindacato.


“Ci piace il titolo della relazione – ha commentato il segretario generale della Cisl milanese, Danilo Galvagni -. In questo ‘noi’ c’è Milano, ci sono i lavoratori, le organizzazioni sindacali che li rappresentano, le imprese, il sistema universitario e culturale, le istituzioni, la Madunina. Abbiamo apprezzato molti punti dell’intervento di Rocca, a cominciare dall’invito rivolto anche alle  parti sociali a fare squadra, per raggiungere quei risultati che non si sono ancora concretizzati. Milano, in questi ultimi anni, anche grazie ad Expo, si è imposta  sul piano internazionale, ma resta molto da fare. Abbiamo la responsabilità di connettere e mettere a frutto le tante risorse presenti sul territorio e non ancora utilizzate. Concordiamo – ha aggiunto Galvagni - anche con l’idea che il tema della contrattazione debba essere lasciato alla discussione fra i sindacati e le associazioni imprenditoriali, senza sollecitazioni dalla politica. Tra noi possiamo fare molto, senza attendere l’intervento di terzi. Alle associazioni imprenditoriali e al presidente Rocca chiediamo di potere concretizzare, nei contratti nazionali e decentrati, quegli impegni sottoscritti nei documenti”.


Una delle leve su cui appoggiarsi è il sistema dell’istruzione. Rocca ha sottolineato l’opportunità di “portare il sistema universitario fuori dal sistema pubblico e incentivare eccellenza e competizione”. Obiettivo, quest’ultimo, su cui concorda anche il sindacato, ad una condizione. “La partecipazione – ha risposto  Galvagni - deve essere estesa a tutti. Poi, come giusto, i migliori emergeranno. Si dovranno quindi costruire le opportunità di lavoro che daranno senso alle politiche di impiegabilità”.


Boccia ha snocciolato numeri significativi su Milano e la Lombardia. Le imprese vantano una produttività media di quasi 90mila euro per addetto. L’export lombardo nel 2015 ha superato i 111 miliardi di euro, 7 in più rispetto al picco del 2008. E creano più lavoro. La disoccupazione lombarda è scesa al 6,9%, dal 7,5% del 2013, con una crescita del numero di occupati effettivi al netto della CIG di 170mila persone. I brevetti richiesti sono aumentati  nell’ultimo anno del 13%. La produzione scientifica nelle scienze della vita in Lombardia, partendo già da livelli di eccellenza, è cresciuta di un ulteriore 7% in soli 2 anni.


Renzi ha concluso l’assemblea parlando a braccio e raccogliendo molti applausi. Il premier ha cercato di infondere fiducia.
“Sono convinto delle nostre potenzialità, a condizione che l'Italia smetta di essere la patria delle divisioni e cominci ad essere la patria della visione. Non si può continuare a dire sempre 'no' senza proporre una alternativa. Milano ha un solo compito in questo scenario, prendere per mano l'Italia e portarla a vedere che il futuro è la più grande speranza che possiamo avere. Non siamo soltanto un museo ma uno straordinario laboratorio".
Il presidente del Consiglio si è impegnato a lavorare per portare nel capoluogo lombardo l'Ema, l’Agenzia europea del farmaco che oggi ha sede a Londra.

11/10/2016
Mauro Cereda - mauro.cereda@cisl.it