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Gerla, Cisl: "Bisogna aumentare la consapevolezza verso il fenomeno. Al centro sempre il rispetto per la persona".
Stop alle molestie e alla violenza nei luoghi di lavoro. Assolombarda e Cgil, Cisl e Uil di Milano hanno firmato un accordo finalizzato a prevenire e contrastare un fenomeno diffuso, anche se poco noto. Secondo un rapporto presentato dall’Organizzazione mondiale del lavoro (2013), nei Paesi dell’Unione europea tra il 40 e il 50% delle donne ha subito proposte sessuali, contatti fisici indesiderati o altre “attenzioni” non gradite sul posto di lavoro.
L’accordo, che si inserisce nell’intesa quadro delle parti sociali europee del 2007 e di quanto sottoscritto nel gennaio scorso tra Confindustria e Cgil, Cisl e Uil nazionali, vuole affermare una cultura che contrasti ogni atto o comportamento, anche verbale, che si configuri come molestia o violenza.
“La finalità – spiega il
segretario della Cisl milanese, Carlo Gerla
– è quella di aumentare la consapevolezza dei datori di lavoro, delle lavoratrici, dei lavoratori e dei loro rappresentanti, di fronte a questo fenomeno, fornendo un quadro di azioni concrete per individuare, prevenire e gestire i problemi che ne derivano. Al centro di tutto c’è il rispetto per la dignità della persona, che non può mai essere messo in discussione”.
L’accordo stabilisce che le “molestie si verificano quando uno o più individui subiscono ripetutamente e deliberatamente abusi, minacce e umiliazioni in un contesto di lavoro. Le molestie e la violenza possono essere esercitate da uno o più superiori, da uno o più lavoratori o lavoratrici, con lo scopo o l’effetto di violare la dignità della persona, di nuocere alla salute, di creare un ambiente di lavoro ostile”.
Il documento prevede l’organizzazione di iniziative di informazione e formazione all’interno delle aziende, anche utilizzando gli strumenti previsti dalle norme e dai contratti in materia di aggiornamento formativo.
“Il testo – aggiunge Gerla – sarà diffuso nei luoghi di lavoro e potrà essere recepito negli accordi aziendali. Per la gestione di queste situazioni abbiamo identificato alcune strutture interne ed esterne alle aziende alle quali le lavoratrici e i lavoratori potranno liberamente rivolgersi per ricevere ogni assistenza psicologica e legale, nel rispetto della discrezione necessaria. A volte le vittime non reagiscono perché non sanno a chi appoggiarsi”
Tra le strutture individuate ci sono gli Rls aziendali, le reti istituzionali antiviolenza, il medico competente, le consigliere o i consiglieri di parità.
Secondo l’Istat (2013) sono un milione 224mila le donne tra i 15 e i 65 anni che hanno subito molestie o ricatti sessuali nell’arco della vita lavorativa. Le molestie rappresentano il 31,2%, i ricatti e le richieste di disponibilità il restante 68,8%. Dati impressionanti, per non parlare di tutto quel campionario di battutine, spesso pesanti, che in molti incassano in silenzio.
Nell’ambito dell’accordo verrà istituito un tavolo di monitoraggio che potrà proporre azioni di sensibilizzazione degli attori che si occupano del tema sul territorio. I firmatari si sono impegnati ad incontrarsi semestralmente presso la sede di Assolombarda per fare il punto della situazione.