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Preoccupazione di Sicet e Unione Inquilini: coinvolte famiglie di anziani e invalidi.
Il Pio Albergo Trivulzio prova a vendere alcuni stabili, coinvolgendo così decine di famiglie che abitano negli alloggi interessati, spesso famiglie di lavoratori, pensionati, invalidi che sono entrati in questi alloggi, in seguito all’esecuzione di uno sfratto.
Infatti, se si esclude lo stabile, ormai vuoto, di via della Spiga 5, negli altri caseggiati la situazione abitativa è, almeno in parte, quella sopra descritta.
La motivazione di questa operazione è il grave stato di dissesto economico dell’ente: causato anche da scelte amministrative sbagliate, accompagnate da episodi di malaffare, come dimostrano le recenti vicende giudiziarie.
Tale scelta fa seguito alla decisione dell'ente di non applicare quanto contenuto nell'accordo sindacale del 2012 per il rinnovo di molti contratti scaduti e alla programmazione di sfratti per morosità anche nei casi di nuclei familiari in difficilissime condizioni socio economiche.
Tutto questo avviene, senza alcun reale coinvolgimento delle organizzazioni sindacali degli inquilini, che il COPAT si era impegnato a riconvocare, al fine di poter avviare un confronto su quali garanzie si intendesse dare alle famiglie che abitano gli alloggi coinvolti nel piano vendita e che nulla c’entrano con lo stato di dissesto economico dell’ente.
I sindacati degli inquilini, in considerazione delle difficoltà economiche del PAT, della natura dell'ente e dei piani di risanamento in corso, hanno, negli anni scorsi, dimostrato grande senso di responsabilità, accettando anche di modificare accordi già sottoscritti sul rinnovo dei contratti di locazione e non sottraendosi mai al confronto delle parti.
Invece, l’ente ha assunto queste gravi decisioni senza alcun confronto con noi, consegnando decine di famiglie di anziani e pensionati ad un destino di paura e preoccupazione per il proprio futuro abitativo.
SICeT ed Unione Inquilini pertanto,
• ritengono inaccettabile questo modo di procedere unilaterale dell’ente
• chiedono a gran voce di poter definire precise garanzie per quelle famiglie che abitano negli alloggi soggetti a piano vendita e che hanno redditi tali da non consentire loro di rivolgersi al mercato dell’affitto privato.