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SFRATTI AND CO.

Casa: emergenza elevata a Milano. E i giudici beffano il Comune

Il Tar respinge il ricorso del Comune di Milano contro la Regione teso ad ottenere l’aumento della percentuale di assegnazioni in deroga.

Il pronunciamento del TAR Lombardia che respinge la richiesta del Comune di potere aumentare al 50% la percentuale di assegnazione degli alloggi popolari è una pessima notizia per le famiglie in emergenza abitativa.


Crediamo che le motivazioni addotte dal TAR siano profondamente sbagliate sotto il profilo strettamente giuridico e pericolose dal punto di vista della possibilità da parte dei Comuni in generale di gestire l’emergenza abitativa.


Le gravissime responsabilità e le scelte discriminatorie della Regione Lombardia sono una delle principali cause delle difficoltà dei Comuni di far fronte all’emergenza abitativa, ma non meno gravi sono l’inerzia e l’incapacità dell’assessorato alla Casa milanese che, con le sue scelte politicamente contraddittorie e amministrativamente confuse, è riuscito a fare passare in secondo piano perfino le responsabilità regionali.

In effetti non sappiamo se per l’assessore Benelli il risultato ottenuto al TAR sia una notizia positiva o negativa, poiché, in realtà questo pseudo conflitto con la Regione è sempre stato il pretesto per giustificare la riduzione dell’offerta di alloggi popolari e la decisione di dichiarare improcedibili, dal mese di aprile di quest’anno, tutte le domande di emergenza presentate dalle famiglie sfrattate o in emergenza abitativa diversa.

Regione e Comune portano insieme la responsabilità di subordinare qualsiasi interesse sociale, compreso quello gravissimo delle famiglie sfrattate o in emergenza abitativa, alla diatriba politica spicciola, finalizzata esclusivamente al diniego delle proprie responsabilità.

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02/10/2015
Mauro Cereda - mauro.cereda@cisl.it