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L'ESPERTO RISPONDE
INPS

Arretrati pensioni: cosa fare e a chi rivolgersi

Dopo la sentenza della Consulta dell'aprile 2015 la situazione è in continua evoluzione. Inas e Fnp di Milano offrono ai pensionati un servizio di supporto. Le modalità per usufruirne. Allegati: Previdenza flash. Esecuzione sentenza

I fatti - A dicembre 2011 il governo Monti (decreto “Salva Italia) deindicizza le pensioni di importo superiore a tre volte il trattamento minimo (1450 € lordi circa) per il biennio 2012 e 2013, non applicando alle stesse la cosiddetta “perequazione automatica” che adegua le pensioni al costo della vita.  A dicembre 2013 il governo Letta (Legge di stabilità anno 2014) ripristina la perequazione, automatica modificando, però, i criteri precedenti fino allora seguiti.  Non si procede più ad un aumento per fasce d’importo ma si utilizza un indice di incremento decrescente con il crescere dell’importo pensione, che va applicato all’intero importo della pensione: più alto è l’importo della pensione minore è l’indice di incremento. Ad aprile 2015 la Corte costituzionale, con la sentenza n. 70/2015, dichiara incostituzionale il comma 25 dell’art. 24 della legge 214/2011 che ha bloccato, per il biennio 2012 e 2013, la perequazione automatica delle pensioni superiori tre volte il trattamento minimo, ma nulla dispone circa i nuovi criteri di adeguamento delle pensioni al costo della vita introdotti dalla Legge n. 147/2013 (Legge stabilità 2014).

Per ovviare al “buco legislativo” il Governo approva il Decreto Legge n. 65, 21 maggio 2015 che, in parole semplici, riscrive l’articolo cancellato dalla sentenza della Corte (quello che bloccava la perequazione delle pensioni per gli anni 2012 e 2013), applicando retroattivamente, per il biennio 2012 e 2013, i criteri di perequazione introdotto dalla Legge n. 147/2013 (Legge di stabilità 2014) ma sterilizzando parzialmente gli indici di rivalutazione per gli anni successivi, riducendoli del 20 per cento.

Arretrati pensioni - Con la circolare n. 125 del 25 giugno 2015 Inps definisce le modalità di attuazione del Decreto Legge n. 65,  21 maggio 2015 per dare via libera alle corresponsione delle somme arretrate agli aventi diritto sulla rata di pensione in pagamento al 1 agosto 2015. Gli arretrati sono corrisposti con la rata di pensione in pagamento ad agosto 2015. La tabella riassuntiva allegata parte da 1450 € lordi di pensione a dicembre 2011 (primo scaglione che ne ha diritto) e arriva fino a 2900 € lordi (ultimo scaglione che ne ha diritto). Oltre i 2.900 € lordi di pensione si è esclusi. Chi percepiva nel 2012 una pensione mensile lorda inferiore a 1443 € lordi non ha diritto a nulla (perché le pensioni fino a tre volte il trattamento minimo non sono state coinvolte dal blocco). In questi casi la perequazione automatica è sempre stata applicata.

Per chi percepisce più pensioni si considera sempre la somma totale delle stesse.

Per chi è andato in pensione con decorrenza 1 gennaio 2013 la perequazione automatica è stata sempre applicata.

Le somme arretrate corrisposte in applicazione del Decreto Legge n. 65, 21 maggio 2015 saranno soggette a tassazione separata per gli anni 2012, 2013 e 2014, quindi con un minor carico fiscale. Quelle relative al 2015 ritornano soggette a tassazione ordinaria.

Pensionati deceduti dal 2012 ad oggi Le somme dovute saranno erogate agli eredi legittimi che dovranno presentare domanda di rate maturate e non riscosse entro il termine di cinque anni. Rivolgersi al patronato Inas Cisl.

Servizio esclusivo per gli iscritti Fnp Cisl E’ disponibile un programma Excel (elaborato da Inas Milano) che permette di verificare la correttezza degli arretrati percepiti dai nostri iscritti Fnp Cisl. Chi è interessato si può rivolgere presso le sedi Fnp Cisl portando con sé:

*importo della pensione lordo dicembre 2011 (attenzione considerare la somma di eventuali più trattamenti)

*eventuali incrementi e variazioni intervenute nel 2012 e 2013 (supplementi e ricostituzioni)

Nota per i nostri operatori Fnp Per questo servizio occorre chiedere al pensionato interessato il Pin personale per accedere direttamente agli archivi Inps oppure farsi compilare la delega Inas, con fotocopia Carta identità,  per avvalersi del servizio del Patronato Inas Cisl.

Per chi intende presentare ricorso contro l’applicazione della sentenza della Corte Al fine di rispondere in maniera univoca e soddisfare le sollecitazioni dei tanti pensionati, interessati dalla sentenza " rimborso arretrati pensione ", che si rivolgono alle nostre sedi per avere chiarimenti e indicazioni su come procedere, abbiamo concordato una linea da seguire univoca per Fnp e Inas nell’area metropolitana di Milano.

Per prima cosa è importante chiarire che il termine per l'eventuale prescrizione resta comunque cinque anni. La Fnp Cisl di Milano Metropoli gestirà il contenzioso solo per gli iscritti Cisl che intendono intraprendere la via del ricorso.

Gli iscritti Fnp Cisl dovranno essere correttamente informati nelle nostre sedi su costi, tempi, possibilità di esito positivo/negativo del ricorso.

Abbiamo deciso di intraprendere 6 ricorsi “pilota” per vedere come risponderà il Tribunale di Milano e soprattutto capire la sensibilità dei Giudici al tema proposto, tenendo conto del fatto che la situazione verrà comunque sanata sempre arrivando all’ultimo grado di giudizio.

I pensionati decisi a seguire la via giudiziale e/o che volessero rimanere aggiornati sull’iter della vicenda saranno gestiti dalla Fnp Cisl  quindi raccogliete gli indirizzi mail degli iscritti (o di chi si iscriverà) a cui verrà comunicato, a cura della Fnp, come procede il percorso legale dei casi “pilota”.

E’ evidente che seguire man mano come evolve il percorso dei 6 casi selezionati, sarà utile poi per duplicare l’azione legale per tutti i nostri iscritti. Gli avvocati convenzionati con il Patronato Inas Cisl applicheranno un costo calmierato di 200 € per ogni grado di giudizio, quindi è importante informare i pensionati che l’attività non sarà totalmente gratuita ma il servizio legale andrà parzialmente sostenuto.

Resta poi da definire il costo legale per i gradi successivi in Cassazione e l’eventuale condanna alle spese in caso di perdita dei primi due gradi di giudizio.

Da sapere:

il ricorso (causa) è individuale. La Fnp Cisl di Milano Metropoli ha selezionato 6 casi “pilota”;

si dovrà arrivare fino al giudizio della Cassazione (tempo medio quattro anni);

in caso di esisto negativo le spese processuali sono a carico del perdente (se non compensate dal Giudice).

E’ evidente che l’attività svolta in questo modo, con un filtro efficace della Fnp Cisl, potrà tradursi anche in una effettiva opportunità di proselitismo.  Solo i pensionati iscritti alla Fnp (coloro che non sono iscritti si dovranno iscrivere ) possono godere dell’informazione puntuale su come evolve il contenzioso e poi attivare la tutela giudiziaria convenzionata.

23/09/2015
a cura di Fnp-Cisl e Inas Milano metropoli - emilio.didone@cisl.it