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Un milanese su due chiede di potenziare i poliambulatori in città

Sondaggio Job: odontoiatria/ortodonzia infantile la specialità più richiesta. Convegno al Pirellone di Cisl e Cisl Medici di Milano e Lombardia.

Un milanese su due chiede il potenziamento dei servizi offerti dai poliambulatori territoriali (49,5%); sollecita l’estensione degli orari di apertura fino alle 22, sabato e domenica compresi (48,1%); trova che sia più facile raggiungere questo tipo di strutture rispetto agli ospedali (47,5%). Tra le specialità da rinforzare spicca “odontoiatria/ortodonzia infantile” (22,2%). E’ quanto emerge da un sondaggio commissionato da Job (mensile free press promosso dalla Cisl Milano Metropoli) a S&G Kaleidos, presentato oggi in un convegno al Pirellone (ore 17, Sala Pirelli). I dati evidenziano che i poliambulatori sono considerati un tassello essenziale della rete dei servizi sanitari della città, anche se gli ospedali continuano a rimanere il punto di riferimento preferito per visite, esami e cure. A Milano sono attivi 23 poliambulatori.


“L'indagine – osserva Giuseppe Oliva, segretario della Cisl Milano Metropoli -  dimostra quanto siano preziose queste realtà intermedie che si collocano, con una funzione di raccordo, tra l'ospedale e il cosiddetto medico di famiglia. C’è ora la necessità di potenziare queste strutture, così da limitare il più possibile gli accessi impropri ai Pronto Soccorso. Ci auguriamo che la riforma sanitaria in corso di approvazione in Regione sappia rispondere al meglio a queste esigenze e sia in grado di accompagnare e orientare gli utenti nella scelta dei poliambulatori e dei servizi che offrono”.


“La necessità di una moderna, dinamica, efficiente medicina specialistica territoriale – afferma Danilo Mazzacane, segretario generale della Cisl Medici milanese - è ormai riconosciuta unanimemente; il problema è come realizzarla e renderla gradita sia ai cittadini sia agli operatori sanitari. Un punto di forza è la possibilità per il paziente di avere un dialogo costante con lo stesso specialista, fino a farlo diventare uno ‘specialista di famiglia’. Questa continuità di contatto umano non può essere garantita dal medico ospedaliero che, per questioni organizzative, è costretto a turnare. Potenziare i poliambulatori significa migliorare l’efficienza del sistema sanitario, alleviando anche il superlavoro negli ospedali, e rinforzare il rapporto fiduciario tra medico e paziente”.

I dati principali dell’indagine


Poliambulatori, quando ci vado?
Alla domanda “Quando ha bisogno di una visita medica si rivolge ai poliambulatori territoriali?” ha risposto “si” il 27,9%, “qualche volta” il 27,1%, “Si, quando non riesco a prenotare in ospedale” il 31,2%. Solo il 10,5% dice di non rivolgersi mai a queste strutture. Il 37,7% le ritiene necessarie (il 31,2% “qualche volta”), mentre il 24,4% preferisce altri presidi sanitari.


Prestazioni da potenziare
Detto che il 49,5% degli intervistati chiede il potenziamento dei servizi poliambulatoriali, in cima alla lista dei servizi da rinforzare ci sono le “prestazioni odontoiatriche” (22,2%). Seguono “cardiologia” (15,5%), “ginecologia e ostetricia” (12,2%), “oculistica” (10,1%), “diagnostica per immagini (ecografia/mammografia/tac/.., 8,3%), “diabetologia” (7,4%), “geriatria” (6,1%), “radiologia” (5,7%). Oltre alle prestazioni, un milanese su due (ancora il 49,5%) vorrebbe che fossero aumentate le funzioni di queste strutture (sportello scelta/revoca del medico, ufficio protesica, centro di salute mentale…).


Continuità di rapporto con lo specialista
Alla domanda “Considera utile poter avere la possibilità di essere visitato/a dallo stesso specialista, come nei poliambulatori territoriali?” i “si” raggiungono il 37,7%, a cui va aggiunto il 22,6% di chi ha risposto “qualche volta”. Il 28,8% preferisce invece andare in ospedale anche se bisogna cambiare specialista.


Qualità delle prestazioni e delle attrezzature, accoglienza
Il 38,1% ritiene che le prestazioni fornite nei poliambulatori siano di “buon livello”, il 22,6% dice “qualche volta”. E’ invece diffidente un paziente su dieci (11,8%). Il 45,5% pensa che le attrezzature diagnostiche e terapeutiche siano “adeguate”, il 21,3% crede di no, mentre il 26,6% ha più fiducia in quelle ospedaliere. Per il 52,2% l’ambiente dei poliambulatori è “accogliente”.


Accessibilità
Il 47,5% sostiene che sia più facile raggiungere i poliambulatori rispetto a un ospedale, ma il 22,2% dice che, potendo, opta per l’ospedale. Il 48,1% chiede un’estensione degli orari di apertura (fino alle 22, 7 giorni su 7), mentre il 20,9% dice di preferire l’ospedale perché “sempre aperto”.

Leggi il resoconto del convegno sul sito di Job

10/07/2015
Mauro Cereda - mauro.cereda@cisl.it