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Obiettivo: favorire l’incontro fra l’offerta e la domanda di alloggi in affitto a Milano. Oliva (Cisl): “Un passo avanti per dare una risposta a chi cerca casa".
Favorire l’incontro fra l’offerta e la domanda di alloggi in affitto a Milano. Mettere in contatto i proprietari ed eventuali inquilini, interessati a siglare un contratto a canone concordato. E’ questa la mission dell’Agenzia sociale per la locazione, presentata oggi alla presenza dell’assessore comunale alla Casa, Daniela Benelli.
L’Agenzia è nata in seno alla Fondazione Welfare Ambrosiano, un organismo che lavora su progetti sociali, costituito da Comune, Camera di commerci e sindacati confederali milanesi.
Milano Abitare, Giuseppe Oliva (Cisl Milano Metropoli): “Un passo avanti per dare una risposta a chi cerca casa. Un modello da replicare anche a livello locale”.
“Non posso che salutare favorevolmente l’iniziativa presentata oggi a Milano. L’Agenzia sociale per la locazione per gli affitti a canone concordato nel Comune di Milano è il tentativo di garantire una risposta concreta al problema del costo delle locazioni cercando così di andare incontro ai bisogni dei cittadini. E' un passo avanti importante, anche se non esaustivo”.
E’ quanto afferma Giuseppe Oliva, segretario della Cisl Milano Metropoli intervenuto, questa mattina, al convegno svoltosi, presso Villa Scheiber e dedicato, appunto, alle problematiche dell’abitare.
“Senza dubbio oggi – osserva Oliva – all’interno di un contesto ancora di sostanziale criticità a livello socio economico, quello della casa e quello dell’occupazione sono i ‘problemi dei problemi’, specie per le giovani coppie, ma anche per quel ceto medio che una volta poteva dirsi lontano da queste situazioni ma che oggi dopo anni di crisi si è trovato progressivamente impoverito. L’iniziativa di Milano Abitare pertanto, non deve essere solo applaudita, ma incoraggiata. In un panorama sostanzialmente ingessato su questo fronte, dal capoluogo lombardo, ancora una volta, arriva un segnale di novità significativa. Il mio auspicio è che questo modello possa essere replicato a livello locale anche nei centri dell’area metropolitana e dell’Alto Milanese”.