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MONDO CISL
ESPOSIZIONE UNIVERSALE

Expo - Galvagni: si trovi una nuova collocazione per la copia della Madonnina

Il segretario generale della Cisl Milano Metropoli, Danilo Galvagni, lancia un appello al vescovo Scola, al sindaco Pisapia e al commissario di Expo Sala.

“In questo ultimo week-end l'orgoglio di Milano ha subito due scossoni. Il primo, mi riferisco all'insulto dei violenti di professione che hanno imbrattato e sfregiato muri, auto, strade e coscienze, è stato prontamente riscattato, grazie all'impegno di tutti, cittadini e istituzioni.


L'altro è quello che mi muove a questo appello, frutto di un disagio che mi tormenta da due giorni. Sabato scorso mi sono recato con la famiglia ad Expo. All'uscita di Fiorenza, verso le 20,30, in direzione MM, ho visto in un angolo, al buio, sola, abbandonata, la statua della nostra Madonnina, velata dalla polvere dei lavori ancora da terminare.


Ho provato compassione: il simbolo di Milano, che vigila sul Duomo e la città, mi è sembrato, quasi, un'ospite non gradito.


Da qui questo mio appello:
Al mio vescovo: Eminenza, capisco che la statua sia una copia, ma del resto, anche il Corpo di Cristo nel tabernacolo ne è una rappresentazione che, consacrata, diviene sostanza. La prego quindi di agire perché la nostra Madonnina abbia una collocazione più adeguata. Al mio sindaco: non di soli muri è fatta Milano; anche a lei chiedo di impegnarsi perché la sua immagine non sia svilita dalla mancanza di rispetto verso un simbolo che da sempre rappresenta i milanesi e svetta dal punto più alto della città. Infine mi rivolgo al Commissario di Expo, affinché si impegni a trovare, nelle architetture di questo evento, uno spazio degno della Madonnina, immagine di nutrimento spirituale, materiale, ma principalmente simbolo di Amore.


Con i simboli non si scherza. L'Expo, come emerge anche dalle parole di Papa Francesco, deve rimettere al centro il tema della battaglia perché il cibo sia di tutti. La Carta di Milano non deve essere solo una somma di buone intenzioni, ma un impegno vero e concreto. Mi scuso se, scrivendo, posso essere scivolato nella retorica, ma mi auguro che tanti figli di Milano si riconoscano in queste mie considerazioni agendo per ristabilire ciò che è giusto”.

04/05/2015