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Video: intervista al segretario generale del Sicet milanese, Leo Spinelli.
Il Comune di Milano, assessorato alla Casa, nelle scorse settimane ha inviato a circa 24.000 inquilini delle case comunali la messa in mora per debiti pregressi maturati da prima dell’anno 2003 e fino al 2009.
Ogni inquilino si è visto recapitare almeno tre diverse lettere, per importi differenti, con in allegato i relativi bollettini di pagamento.
I debiti contestati si riferiscono ancora alla vecchia gestione privata, vanno da pochi a parecchie migliaia di euro. Il Comune non ha prodotto alcun dettaglio sulla composizione del debito e, soprattutto, non dà la prova di avere interrotto la prescrizione.
Per farlo dovrebbe avere già aperto i 1.800 scatoloni, contenenti le pratiche degli inquilini, che dal 2009 ad oggi sono rimasti abbandonati in un deposito remoto che, né ALER, nella precedente ultima gestione, né il Comune di Milano, hanno mai nemmeno guardato.
Le partite contabili attualmente in possesso del Comune, sulle quali viene calcolato il debito di ogni singolo inquilino, sono incomplete sia per le cifre in debito sia per quelle in credito.
Al di là, però, di ogni questione di legittimità opponibile, questi arretrati sono la conseguenza di una pessima gestione del patrimonio comunale che parte da lontano e che ha mantenuto negli anni un altissimo livello di morosità amministrativa per cifre mai richieste e di cui l’inquilino non ha nessuna responsabilità.