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Dal romanzo di Simona Renzi la compagnia amatoriale diretta da Renato Zambelli rappresenta lo spettacolo il 23 novembre. E sul tema della violenza ci sono anche altri momenti di incontro, organizzati dal coordinamento donne del sindacato per la giornata in difesa dei diritti.
Una compagnia interamente formata da segretari e lavoratori di Cisl Milano Metropoli. Il coordinamento Donne e Politiche di Genere del sindacato milanese promuove due spettacoli questo mese a tematica sociale . La rappresentazione, liberamente tratta dal romanzo di Simona Renzi in due atti, si chiama Intervista con l'assassina ed è possibile vederla all'Auditorium di Rho (via Meda, 21 novembre ore 21) . La prevista rappresentazione del 26 è stata annullata per ragioni tecniche.
Il Coordinamento donne si è impegnato nella raccolta fondi per borse lavoro destinate a donne maltrattate con questo testo molto forte: si tratta di una storia di donna, mamma, moglie, una vittima di violenza, tratta da una storia vera; la protagonista si racconta come una assassina. Del resto la cronaca ci abitua a sentire di vicende drammatiche in cui le donne si sentono sempre in colpa e tendono a giustificare i mariti violenti.
Sostenere progetti come questo è il primo passo verso una responsabilità sociale che si pone a fondamenta del cambiamento.
L’iniziativa non ha scadenza di partecipazione e si rivolge a tutte le donne presentate da La grande Casa di Sesto San Giovanni (MI). Per ogni informazione è possibile rivolgersi al Coordinamento donne e politiche di genere di CISL Milano Metropoli o contattarne la responsabile all’indirizzo email: e.balconi@cisl.it
LA RICORRENZA - Il 25 novembre ricorre la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Di violenza di genere si parla molto, ora servono più interventi e sostegni concreti. Questa, la volontà da cui nasce il progetto ‘Una borsa lavoro per te’ volto ad agevolare l’ingresso nel mondo del lavoro di donne vittime di violenza.
L’iniziativa, promossa dal Coordinamento donne e politiche di genere della CISL Milano Metropoli, fornisce alle donne maltrattate vitto e alloggio presso la Cooperativa La Grande Casa di Sesto San Giovanni. Oltre a essere guidate verso l’emancipazione psicologica, le protagoniste del progetto verranno reinserite professionalmente grazie alla collaborazione delle associazioni datoriali Confartigianato, Legacoop e Confcooperative e le loro aziende associate.
Le donne che subiscono violenza e trovano il coraggio di intraprendere un percorso di fuoriuscita da tale situazione, necessitano infatti di essere accompagnate verso la riconquista di un’indipendenza psicologica, ma anche, nella quasi totalità dei casi, economica.
Ester Balconi, responsabile del coordinamento Donne e Politiche di Genere, fa sapere anche che «il 25 novembre in occasione della giornata internazionale della lotta contro la violenza alle donne vedrà la Cisl milanese in piazza San Babila, come ogni anno, unitariamente a volantinare alla cittadinanza, ma anche assieme a vari personaggi e associazioni che interverranno al nostro gazebo»
INTERVISTA CON L'ASSASSINA - libera riduzione in due atti del romanzo di Simona Renzi. Personaggi e interpreti: Sandra Roani (Donata Righetti); Sabina Baldi Roani (Sabria Sharif); Tania Pirri (Maria Grazia Bove); Paolo (Maurizio Bove); Irina (Elena Bottanelli); Bellezza (Ester Balconi); Dama Bianca (Roberta Ferrante); Fatima (Stefania Fragomena) - Musiche: Valentina Sbambatterra - Assistenti alla regia: Francesca Piubello, Christian Gambarelli, Giovanni Provasi - Regia: Renato Zambelli.
LA VIOLENZA DI GENERE -
La violenza di genere è tale in definizione delle sue vittime, ma è un problema che riguarda tutti - uomini, donne e Stato - e solo una cambiamento culturale unito a una seria e concreta prevenzione potranno cancellare le statistiche e le cronache di violenza ancora così numerose.
Era il 1999 quando l’Assemblea delle Nazioni Unite ha ufficializzato il 25 novembre come Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne , in memoria delle sorelle Mirabal, che il 25 novembre del 1960, recandosi a visitare i propri mariti in prigione, furono fermate dai militari dell’allora vigente regime di Trujillo, e vennero torturate, strangolate e gettate in un precipizio.
Con l’espressione “violenza nei confronti delle donne” si intende designare una violazione dei diritti umani e una forma di discriminazione contro le donne, comprendente tutti gli atti di violenza fondati sul genere che provocano o sono suscettibili di provocare danni o sofferenze di natura fisica, sessuale, psicologica o economica, comprese le minacce di compiere tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica, che nella vita privata.
Questa, la definizione promulgata dalla Convenzione di Istanbul del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica .
La legge, approvata tre anni fa, è entrata in vigore in Italia il 1° agosto 2014 e nonostante ciò, da inizio anno, sono ancora quasi 90 le donne che hanno trovato la morte in atti di violenza domestica.
In Europa nel 2013 si sono contate dodici donne al giorno uccise dalla violenza di genere , circa il 28% del totale degli omicidi. I numeri portano il peso delle tre cifre – 143 nel Regno Unito, 134 in Italia e 121 in Francia.
Non sono ancora disponibili statistiche relative all’anno in corso, ma secondo le ricerche condotte dall’Istat, si è registrato in Europa, tra il 1991 e il 2012, un trend decrescente degli omicidi per furto o criminalità, principale causa di uccisione degli uomini, il cui tasso ne segue quindi l’orientamento calante, mentre quello delle donne rimane stabile, in quanto uccise principalmente in ambito familiare.
I dati spingono a riflettere, così come le storie riportate dai giornali.
Le ultime settimane di Ottobre hanno infatti visto il timore del Nord della Sardegna, dove sono già tre le vittime di un maniaco sessuale il cui obbiettivo sembrerebbero le donne di mezza età che si recano in spiaggia da sole.
A Milano, sempre alla fine del mese scorso, Irene, 40 anni, è stata aggredita alle spalle da tre o quattro uomini mentre beveva dopo una corsa presso il parco ex Area Pozzi. Coi vestiti strappati e il corpo ferito da una lama, la donna si è salvata grazie alla preparazione fisica che le ha permesso di opporre resistenza.
A queste storie si accompagnano quelle di violenza domestica, economica e psicologica, e di maltrattamenti.
Il problema della violenza di genere è delle donne in quanto vittime, ma soprattutto degli uomini che la esercitano, incapaci di liberarsene. Fatti di questo genere non succederanno più solo se, a un cambiamento culturale dovuto a una presa di coscienza di uomini e donne, vi sarà un sostegno da parte dello Stato che si impegnerà in una seria prevenzione attraverso interventi legislativi, di sicurezza e di educazione al rispetto dell’altro e dell’altra. (intervento a cura di Laura Pampolini)