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Fim Cisl: "Non è possibile che in un settore di punta come quello delle telecomunicazioni e dell'alta tecnologia siano fermi gli investimenti e si riduca il lavoro".
Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, oggi pomeriggio visita la nuova sede Alcatel-Lucent di Vimercate. L'azienda di telecomunicazioni occupa circa 1900 dipendenti in Italia, ma oltre 600 di questi sono coinvolti dalla cassa integrazione. La Rsu e i sindacati Fim, Fiom, Uilm hanno organizzato un presidio insieme ai lavoratori di numerose altre aziende del settore, tra cui Ibm, Bames e Sem ex Celestica, Micron, Compel, Linkra, Nokia, Italtel, coinvolte in processi di ristrutturazione e con oltre 2.000 posti a rischio.
La Rsu e le organizzazioni sindacali Fim-Fiom-Uilm hanno richiesto un incontro a Matteo Renzi per rappresentare la situazione delle aziende e per sollecitare interventi di rilancio industriale.
"La Fim Cisl non vuole fare opposizione pregiudiziale al governo, ma spinge per interventi seri e sulle priorità del lavoro", afferma Nicola Alberta, segretario generale Fim Lombardia. "Non è possibile che in un settore di punta come quello delle telecomunicazioni e dell'alta tecnologia siano fermi gli investimenti e si riduca il lavoro - spiega Alberta -. E' una profonda contraddizione che va rapidamente superata se vogliamo mantenere la posizione di Paese avanzato". "Occorre far leva sulle eccellenze industriali ancora presenti per rilanciare l'alta tecnologia della Brianza e del milanese - aggiunge -. La legge di stabilità è poco coraggiosa proprio sul sostegno agli investimenti nei settori strategici e nelle infrastrutture, un passo indispensabile per far ripartire tutta l'industria manifatturiera".
Secondo la Fim è necessaria una diversa interlocuzione con le multinazionali, che oggi utilizzano il nostro Paese come semplice mercato di sbocco. Occorre invece un nuovo patto sociale che condizioni il sostegno pubblico all'impegno delle imprese al mantenimento di ricerca, produzione e occupazione sul territorio.
"Dobbiamo costruire il futuro - conclude il segretario generale della Fim Lombarda -. Non servono gettoni per lo smartphone, occorre un nuovo triangolo d'oro dell'Italia, fatto di relazioni sindacali, lavoro di qualità e industria di eccellenza".