MONDO CISL
FORMAZIONE

Scuola: nord-sud, polemica inutile. Renzi, speriamo sia la volta buona

Sambruna, Cisl: "Il problema degli insegnanti che vengono da fuori esiste  ma le contrapposizioni geografiche non c'entrano. Se il Governo mantiene quello che ha promesso  per il sistema scolastico potrebbe essere veramente la svolta".

“Una  discussione inutile e anche un po’ ipocrita. Sicuramente fuori luogo”. Massimiliano Sambruna, segretario generale della Cisl-Scuola di Milano Metropoli, liquida così, la polemica di questo inizio di anno scolastico sull’aggiornamento delle graduatorie del personale docente. “Non capisco –prosegue- la sorpresa per una cosa nota da tempo; per una situazione che tutti, compreso chi oggi come l’assessore regionale Valentina Aprea grida allo scandalo, sapeva che prima o poi si sarebbe verificata questa situazione.  E poi questa presunta contrapposizione tra nord e sud è semplicemente assurda e strumentale”.

Andiamo con ordine. Dal 2011 il personale docente può inserirsi nella graduatoria ad esaurimento di una provincia diversa da quella scelta in precedenza. Le graduatorie si aggiornano ogni 3 anni, ma fino ad oggi il fenomeno del cambio di provincia non era cosi’ evidente semplicemente  perché prima del taglio degli organici la tendenza era quella di rimanere ognuno nella  provincia scelta in precedenza. Quest’anno, (“com’era prevedibile, noi lo sosteniamo dal 2011” ribadisce Sambruna) con l’aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento, vi è stato un esodo verso quelle realtà che potessero garantire maggiori opportunità di lavoro. Per quanto riguarda la provincia di Milano si sono inseriti in graduatoria circa 900 docenti in più rispetto al complessivo fatto registrare in occasione dell’aggiornamento delle graduatorie del 2011.  Di fatto i primi 237 insegnanti  della graduatoria per la scuola primaria  vengono da fuori.

“Il problema esiste – spiega Sambruna- perché chi era in testa nella  graduatoria della scuola primaria e pensava finalmente di entrare di ruolo quest’anno, dopo anni di precariato nella nostra provincia, si è trovato scavalcato da chi è arrivato da fuori. La questione però non è la contrapposizione tra  nord e sud   a Milano il 90% degli insegnanti proviene dal centro sud) ma di aspettative di vita. Non è giusto che chi da anni ha scelto Milano nella speranza di un immissione in ruolo e  che magari ha messo su famiglia, si è fatto una casa e messo le radici nel nostro territorio, debba essere costretto nella migliore delle ipotesi ad avere un contratto a tempo determinato o addirittura a cercarsi un altro posto di lavoro, perché scavalcato da altri colleghi provenienti da graduatorie di altre provincie.  Di questo i nostri politici si dovevano preoccupare per tempo o non ora che i giochi  almeno per quest’anno, sono già fatti”.

Una battuta, infine, sull’atro tema caldo di queste settimane  “Da anni – sottolinea l’esponente della Cisl Scuola – sosteniamo che una parte dei problemi della scuola si risolverebbero con la stabilizzazione di tutti i precari rispetto ai posti vacanti in organico presenti nel sistema scolastico italiano. Non sappiamo ancora come e quando, ma se Renzi manterrà le promesse fatte per quanto riguarda la risoluzione del fenomeno del precariato nella scuola (con la politica è sempre bene andare con i piedi di piombo) per la scuola italiana sarà effettivamente una svolta: dopo 20 anni di tagli, per la prima volta, si parla d’investimenti. Vediamo”.



02/09/2014