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L'ESPERTO RISPONDE
REGOLAMENTO

Formazione su salute e sicurezza: ora è l'Europa a vietare quella obbligatoria

Bruxelles prende posizione sui finanziamenti alle aziende per le attività formative.

Un nuovo regolamento europeo (n.651/2014) approvato il 17 giugno scorso e in vigore con decorrenza 1°luglio porta nuovamente in primo piano il tema dei finanziamenti per la formazione obbligatoria concessi alle aziende.


In particolare la Comunità Europea ha espressamente vietato il finanziamento per lo svolgimento di attività formative che consentano alle aziende di mettersi in regola con la normativa nazionale obbligatoria in materia di formazione.


Sui temi salute e sicurezza nei luoghi di lavoro già tempo fa come Cisl di Milano avevamo espresso il nostro dissenso all'utilizzo dei finanziamenti per la formazione obbligatoria rivolta ai RLS (rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza) e ai lavoratori in quanto il decreto 81/2008 sancisce in maniera inequivocabile che debba essere interamente a carico dei datori di lavoro.


In questi anni il problema è sempre rimasto irrisolto, anche al nostro interno, e si è dovuto cercare un compromesso che permettesse di presentare progetti (a seguito dei bandi/avvisi emanati all’interno dei vari fondi interprofessionali) con una parte di formazione aggiuntiva a quella obbligatoria. Oltretutto un po’ alla volta anche la parte aggiuntiva si è andata assottigliando in ragione della crisi.


Con questo nuovo regolamento europeo, giuridicamente già efficace, auspichiamo che possa riaprirsi il dibattito e si possa andare ad incidere su quelli che sono i costi veramente inutili e impropri della formazione legata a salute e sicurezza che le aziende devono sostenere quanto si appoggiano a enti formativi poco seri e qualificati.



Beppe Saronni
Segretario Cisl Milano Metropoli


Roberta Vaia
Dipartimento Salute e Sicurezza Cisl Milano Metropoli

28/07/2014