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L'emittente televisiva vuole ridurre il personale. A rischio 54 posti di lavoro sui 18 in organico. Presidio il 30 giugno alla Regione.
Nonostante le continue sollecitazioni da parte delle organizzazioni sindacali di utilizzare lo strumento della solidarietà per la salvaguardia del perimetro occupazionale, Telelombardia sceglie la strada dei licenziamenti. L’azienda ha dichiarato di voler procedere alla riduzione di 54 lavoratori sugli attuali 128 in forza. Nonostante le dichiarazioni fatte in sede istituzionale in cui l’azienda aveva annunciato la propria disponibilità a prendere in considerazione il contratto di solidarietà in alternativa alla procedura di licenziamento collettivo, in una ultima nota pervenuta il 26 giugno a CGIL CISL e UIL, Telelombardia ha comunicato di non essere in grado di sottoscrivere tale accordo a causa dell’organizzazione del lavoro in essere. Denunciamo che su questo tema non c’è mai stato un vero confronto di merito, confronto, che rientra nelle normali relazioni sindacali.
Riteniamo inaccettabile la decisione di procedere al licenziamento di 54 lavoratori che si troverebbero senza protezione sociale. Chiediamo alla società di rivedere questa posizione al fine di salvaguardare l’occupazione e le professionalità delle persone che hanno permesso la crescita di Telelombardia.
L’azienda si assuma le proprie responsabilità davanti ai lavoratori e alle istituzioni. La salvaguardia dei posti di lavoro viene prima di tutto!
Ribadiamo la necessità di procedere con gli strumenti di tutela. La crisi dell’emittenza privata in alcuni casi è diventata l’alibi per tagliare i “rami deboli” e meno tutelati.
L’alternativa ai licenziamenti c’è! Il contratto di solidarietà!!
Il 30 giugno alle ore 12 saremo in Regione Lombardia (Arifl via Taramelli 24). Per chiedere il ritiro della procedura in atto e invitiamo tutti i lavoratori ad essere presenti.