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ATTUALITÀ
LA NUOVA LETTERA PASTORALE

Scola sferza Milano: rischio di ateismo anonimo

Inaugurazione questa mattina in Duomo del nuovo anno pastorale della diocesi. Mercoledì 11 la lettera  "Il campo è il mondo" sarà presentata alla città dall'arcivescovo. Lavoro "fattore fondamentale e non accessorio della dignità umana" necessario trovare risposte alla crisi.

 

 

“Ogni mattina, alzando gli occhi sul nostro Duomo, non posso evitare il contraccolpo della sua imponente bellezza. Una casa immensa e solida, ‘la dimora di Dio con gli uomini’, per usare l’intensa immagine con cui il libro dell’Apocalisse nomina la Chiesa, costruita lungo i secoli grazie all’apporto di artisti e di signori, di uomini geniali e potenti, ma anche – e soprattutto – al lavoro e ai sacrifici di una folla di gente umile e oscura. Uomini e donne fieri di contribuire alla costruzione della cattedrale, sentita ed amata come la casa di tutti i milanesi. Ed il Duomo lo è tuttora, emblema della nuova Milano e casa degli antichi e nuovi milanesi. Il Duomo è una realtà vivente, mai finita. Le impalcature che anche oggi ne coprono alcune parti documentano la necessità di rimettere mano continuamente a tale costruzione. La stessa necessità sentiamo, urgente, rispetto alle nostre amate città. Papa Francesco, nella sua recente enciclica, parla di Dio che prepara la città per gli uomini ”.

Si apre così, con queste parole, la lettera pastorale (titolo: “Il campo è il mondo”) che l’arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, ha presentato oggi in Duomo, durante il Solenne Pontificale per la festa della Natività di Maria. Una settantina di pagine, dense di riflessioni, invocazioni, sollecitazioni, che cadono in un momento difficile. Il successore di Sant’Ambrogio ha per questo richiamato la necessità di una rinnovata evangelizzazione. Uno dei pericoli dell’oggi si chiama “ateismo anonimo”. "Anche tra i cristiani ambrosiani – ha detto - esiste il rischio di una sorta di ‘ateismo anonimo’, cioè di vivere di fatto come se Dio non ci fosse".

Un capitolo della lettera è dedicato al tema del lavoro, che con gli affetti e il riposo costituisce uno dei cardini della vita quotidiana.

“La giustizia – scrive il cardinale - impone di cercare scelte politiche ed interventi legislativi tesi a favorire una ripresa economica che offra prospettive occupazionali a tutti, speranza ai giovani, serenità alle famiglie, assistenza ai più deboli. Il primato dell’uomo, soggetto del lavoro, va affermato e difeso soprattutto nel contesto di globalizzazione in cui siamo inseriti. Il lavoro è fattore essenziale, non accessorio, per la dignità dell’uomo”.

La lettera pastorale sarà ora diffusa in tutte le parrocchie della diocesi milanese, la più vasta del mondo.

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09/09/2013
Redazione