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Il progetto della Cisl ha lo scopo di “Promuovere, al proprio interno, la presenza delle donne negli ambiti dirigenziali e gestionali mediante la realizzazione di specifici percorsi formativi per acquisire competenze di vertice e responsabilità...
Quante donne ci sono in Cisl e quanto contano? Ancora troppo poco, nonostante l’attenzione che il Sindacato Confederale ha rispetto questo tema tanto da aver introdotto le “quote rosa” nei suoi organismi. Ma proprio perché fortemente interessata a incrementare il numero e la qualità delle donne presenti nell’organizzazione si è fatta promotrice di un progetto, Nuove Energie, finanziato ai sensi della L.125/91 allo scopo di “Promuovere, al proprio interno, la presenza delle donne negli ambiti dirigenziali e gestionali mediante la realizzazione di specifici percorsi formativi volti all’acquisizione di competenze di vertice e/o di responsabilità e l’attuazione di buone e nuove prassi per un piano di concreto inserimento nelle strutture esecutive.” (da
http://www.cisl.it/SitoCISL-Temi.nsf/Documenti/EB2D6269EA9F7C3EC125785D004CB192/$File/P.pdf
)
Questo progetto fortemente voluto dalla Cisl e dal Coordinamento Donne Nazionale, si è diffuso capillarmente in tutte le categorie e in tutti i territori a cascata. Lunedì ho avuto la fortuna e il piacere di partecipare al workshop organizzato dalla Fiba (Federazione Italiana Bancari e Assicurativi) di Milano in adesione al progetto “nuove energie”. La presentazione è stata fatta da Ester Balconi, coordinatrice pari opportunità della Fiba Lombardia, che ha illustrato i termini generali del progetto, da Alessandra Poma, coordinatrice pari opportunità della Fiba Milano, che ha illustrato il lavoro del coordinamento e i numeri del territorio di Milano e Pier Paolo Merlini, segretario Fiba Milano, che ha esplicitato in che modo il progetto veniva declinato sul territorio di Milano e quale sarebbe stato il lavoro da fare in mattinata. Sul territorio di Milano si è deciso di andare molto sul pratico e svolgere dei lavori che fossero un utile e pratico compendio sulla conciliazione per chi fa le trattative in azienda perché capita spesso che, in trattativa, l’argomento venga messo in secondo piano se non addirittura lasciato perdere. In un periodo in cui le aziende tendono a tagliare i costi diventa sempre più difficile parlare di questi temi che invece sono cruciali per la vita di chi lavora in azienda. La presenza e il coinvolgimento in prima persona del segretario responsabile della Fiba di Milano è stato un segnale molto forte che la segreteria ha voluto dire a tutti dell’interesse che ha verso un progetto che non si esaurisce di certo con il lavoro della giornata ma che anzi da qui parte per avere sviluppi futuri.
Purtroppo l’adesione delle Rsa non è stata quella attesa e questo la dice ancora lunga su quanto il tema sia considerato da molti ancora marginale e sia ritenuto “argomento da donne”. Ma non è più così e questo è stato ripetuto e sottolineato spesso da Merlini che ha evidenziato come il problema femminile sia un problema di tutti, delle famiglie, dei lavoratori. I partecipanti all’evento sono stati suddivisi in tre gruppi di lavoro capitanati ciascuno da un membro della segreteria di Milano.
LE OCCASIONI DI CONFRONTO
I gruppi, misti, hanno lavorato alacremente e prodotto tutta una serie di buone idee che sono state condivise successivamente con gli altri presenti. Le idee riguardavano, come da compito assegnato, quasi tutte conciliazione e welfare ma, come sempre in questi casi, si è trattata di un’occasione di confronto che ha spaziato su altri temi attinenti. Si è parlato si flessibilità orarie, di telelavoro, di conti sociali a cui attingere per le necessità dei lavoratori, di part-time, di famiglie monoparentali, di permessi speciali, di previdenza complementare, di convenzioni, di comitati di pari opportunità aziendali. Insomma sono emerse una grande quantità di proposte che Merlini, nella sua relazione finale, ha detto andranno a far parte di una guida alla contrattazione che sarà la sintesi dei lavori da distribuire a tutti i sindacalisti di Milano come strumento di lavoro. Inoltre ha avanzato la proposta di un bollino di qualità da rilasciare agli accordi più virtuosi e attenti a questi temi che potranno costituire un esempio di buona prassi da replicare nelle proprie aziende. Un osservatorio in segreteria avrà il compito di assegnare questo riconoscimento di qualità che non intende essere un premio per i più bravi ma proprio un aiuto per il corretto modus operandi. Infine sottolinea l’utilità delle commissioni pari opportunità in azienda che dovrebbero avere un punto di incontro e confronto proprio per mettere a fattor comune i lavori fatti. Ha presenziato ai lavori anche la coordinatrice donne della Cisl Milano, Luiga Cassina, che nel suo intervento a fine lavori ha richiamato tutti su un tema sensibile ossia quello dell’organizzazione del lavoro; se non si interviene lì nessuna buona prassi può far cultura. Nonostante le indagini svolte in altri paesi mostrino ormai chiaramente come l’intervento sui temi conciliazione e flessibilità garantiscano un aumento della produttività, argomento a cui le aziende dovrebbero essere molto attente, in Italia ci sia ancora molta resistenza ad intervenire sull’organizzazione del lavoro in modo da modularlo meglio alle esigenze dei lavoratori. Ma la nostra scommessa è e deve essere questa. E poi ha evidenziato un aspetto di cui si parla meno spesso ossia quello dell’intercategorialità del tema e quindi degli spazi di intervento. Il settore bancario è fortemente femminilizzato ma questo non vale per molte altre categorie per cui il supporto delle donne potrebbe essere necessario e lavorare insieme potrebbe portare grandi benefici per tutti.