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Roberto Fabbri è il musicista classico che ci invidiano all’estero. Ha omaggiato i grandi della musica in Spagna, fatto tour in Sud America. Il 19 marzo suonerà all’Auditorium di Roma il suo nuovo disco “Nei Tuoi Occhi”.
«In Italia la musica strumentale non ha vita facile perché il nostro Paese è la patria della canzone, ma la non conoscenza è grave. Se ci fossero più spazi per proposte oltre il pop ci sarebbero molti più appassionati». Parla così Roberto Fabbrui, chitarrista e compositore romano che sarà in concerto il 19 marzo all’Auditorium Parco della Musica di Roma (Sala Petrassi), con il Roberto Fabbri Guitar Quartet & The Four Flowers String Quartet, per presentare al pubblico della sua città il nuovo disco di inediti Nei Tuoi Occhi (Sony Classical).
Fabbri è reduce da un passaggio a Milano nel programma di Radio Montecarlo dedicato alla musica di qualità, ma tutto sembra fuorché un elitista. «I miei dischi sono molto eterogenei, spazio dal blues, alla classica all’approccio più minimalista e sono legato alla durata breve delle composizioni, che in qualche modo richiamano la forma-canzone». In Nei Tuoi Occhi ci sono sia composizioni da solista che si rifanno più alla tradizione classica (come Alba e Aquiloni ) che quelli pensati per musiche a quattro chitarre o archi ( Rainy Day o Cossing Europe ). Tutti brani che Fabbri ha composto da solo e gli hanno fruttato un ingaggio recente di alto profilo: aprire il tour di Franco Battiato: «Un’occasione imperdibile per far ascoltare la musica per chitarra a un pubblico più vasto – dice – e in spazi consoni come teatri e conservatori. Non succede spesso da noi, mentre all’estero anche questa musica è valorizzata con la giusta attenzione da stampa e tv».
Il chitarrista sa molto di come è vissuta la guitar music in paesi come la Spagna e Sud America, dove ha tenuto vari concerti. A Madrid ha avuto l’onore di partecipare a un tributo ad Andrés Segovia, il cavaliere errante della musica iberica. In virtù di questo legame ha composto un brano dallo stesso titolo che è uno dei pezzi più alti del disco, con echi di musica rinascimentali. È talmente apprezzato in Spagna che è anche testimonial ufficiale della prestigiosa liuteria spagnola Josè Ramirez. Ora è contento di essere tornato proprio a Milano, la città dalla quale è partita la sua carriera: «Roma mi ha formato ma Milano mi ha dato il via. È da qui che ho iniziato a scrivere, anche i libri di musica che ho pubblicato per la famosa casa editrice Carish».
In attesa di esibirsi dal vivo in tarda primavera anche nel capoluogo lombardo, Fabbri dice che per un artista è sempre emozionante esibirsi dal vivo, a prescindere dal “dove”: «Ho la sensazione che ogni esibizione porti delle persone vicino a un mondo musicale che scoprono con il tempo. Anche lavorando come insegnante mi accorgo che i giovani se stimolati possono crearsi interessi variegati». Un divulgatore di un’”altra” musica.